Primo maggio a San Gregorio Armeno: le richieste per salvare le botteghe


Circa due settimane fa, i bottegai di San Gregorio Armeno hanno manifestato pacificamente contro il disinteressamento delle istituzioni riguardo la loro causa: ristori insufficienti e nessuna prospettiva di riapertura. A sostituire queste botteghe artistiche ci sarebbero grandi catene di negozi e ristoranti, così da porre fine definitivamente all’unicità del posto.

Ieri, primo maggio, Festa dei Lavoratori, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha incontrato l’associazione che rappresenta “Le Botteghe di San Gregorio Armeno“, per ascoltare le loro proposte per la salvaguardia delle storiche botteghe artigianali napoletane, patrimonio artistico mondiale.

Il documento stilato dall’associazione, sottoscritto dal presidente Gabriele Casillo, è una richiesta di aiuto e sostegno per la ripresa del turismo, affinché si possa salvare dal fallimento un’istituzione culturale tradizionale come San Gregorio Armeno.

Il progetto

Il progetto proposto prevede la collaborazione di tutte le botteghe di San Gregorio Armeno per realizzare un tour di mostre temporanee in tutte le città europee ed extraeuropee: verranno esposti presepi e creazioni tipiche dell’artigianato napoletano, in più si potrà assistere dal vivo alla lavorazione di questi manufatti da parte degli artigiani. Lo scopo di questa iniziativa è quello di far conoscere l’arte presepiale napoletana ovunque, per abbattere i confini e promuovere la tradizione in un momento in cui il turismo e l’arte sono limitati.

Gli altri punti del documento sono: finanziamenti a fondo perduto, come è accaduto per i borghi storici; urgente riconoscimento da parte dell’UNESCO dell’antica arte presepiale napoletana; zona Franca per permettere al centro storico con attività tradizionale di sopravvivere.

Avverate queste richieste, sicuramente ne beneficerà tutta l’Italia, socialmente ed economicamente, dato che San Gregorio Armeno risulta essere una calamita per il turismo sia italiano che estero.


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