Napoli, sciopero dei taxi: il Comune aiuta i turisti e raddoppia le corse degli Alibus


Continua lo sciopero dei taxi a Napoli. In un momento in cui in città si registra il boom di presenze turistiche, questo disservizio crea non pochi danni a chi arriva nel capoluogo partenopeo atterrando a Capodichino. Sono tantissimi i turisti rimasti a piedi e in fila sotto il sole fuori all’aeroporto aspettando un pullman.

NAPOLI, SCIOPERO DEI TAXI: IL COMUNE RADDOPPIA LE CORSE DEGLI ALIBUS

Per questo il Comune di Napoli è corso ai ripari annunciando più mezzi Alibus dall’Aeroporto alla stazione centrale di Piazza Garibaldi. Queste le parole in una nota congiunta degli assessori comunali a Mobilità, Turismo e Sicurezza rispettivamente Edoardo Cosenza, Teresa Armato e Antonio De Iesu:

Anche oggi sciopero senza preavviso dei taxi, che protestano contro le liberalizzazioni del Decreto concorrenza. Il Comune di Napoli e ANM stanno facendo il massimo sforzo possibile per limitare i disagi in un momento così felice per il turismo a Napoli. È stato raddoppiato il numero di Alibus sul percorso Aeroporto – Stazione Centrale – Porto: passano infatti a 16, in pratica vi è un passaggio senza soluzione di continuità. Per facilitare l’ingresso sul bus, il personale ANM presiederà e suggerirà la modalità di bigliettazione alla fermata Aereoprto: la maggioranza degli Alibus oggi in servizio hanno la modalità Tap end Go con carta di credito o Bancomat. La Polizia municipale, con rinforzo all’aereoporto, controllerà il corretto deflusso dei turisti“.

PERCHE’ PROTESTANO I TASSISTI

In rete è possibile trovare i motivi della protesta:

Dalle ore 06:00 del 22/06/22 i tassisti napoletani sono in assemblea permanente. La decisione è scaturita dal diniego del Presidente del Consiglio Mario Draghi ad incontrare i rappresentati del servizio pubblico non di linea, ma lo stesso Draghi ha incontrato il CEO di Uber. In nome della concorrenza si sono sempre avvantaggiate le multinazionali. Queste grandi società entrano nel mercato con prezzi stracciati, una volta conquistato iniziano a pagare pochissimo i produttori e a vendere i prodotti a prezzi salati, perché per la multinazionale l’unica cosa importate è il profitto, è il dividendo da dare agli azionisti e i bonus dei dirigenti“.


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