La Piazza della Reggia di Portici intitolata a Carlo di Borbone: vince la grande Storia Sud

La Piazza della Reggia di Portici dedicata a re Carlo di Borbone


La città di Portici dedica una piazza a re Carlo di Borbone. Domani, sabato 24 giugno alle ore 16:30, ci sarà la cerimonia di intitolazione della Piazza della Reggia di Portici a Carlo di Borbone, il sovrano alla quale si deve la costruzione della residenza, il suo terzo gioiello dopo la Reggia di Caserta e quella di Capodimonte. La città alle falde del Vesuvio segue l’esempio di San Giorgio a Cremano (che cancellò un Savoia) e di Caserta, che però cambiò denominazione da Carlo III (titolo con cui fu re di Spagna) a Carlo di Borbone, il titolo napoletano.

La Piazza della Reggia di Portici intitolata a Carlo di Borbone

Il sindaco Enzo Cuomo aggiunge: “Questa decisione assunta dalla nostra Amministrazione testimonia e conferma il legame e la storia della nostra Città con i Borbone”.

L’iniziativa è stata accolta con etsremo favore da parte della cittadinanza e da tutto il movimento identitario e meridionalista al quale, negli ultimi 30 anni, va il merito di avere riscoperto le numerose eccellenze ed i primati di un periodo che a causa della retorica risorgimentale erano caduti nel dimenticatoio. Il recupero di una memoria storica che ha avuto l’effetto di riaccendere la consapevolezza ed un orgoglio sopiti da una struttura italiana, padano centrica, che ha imposto sin dal 1860 la narrazione di un Mezzogiorno arretrato e ignorante.

La vittoria della grande Storia del Mezzogiorno

Le ricerche hanno mostrato, e con il passare del tempo vengono fuori sempre più prove, che il Sud era una delle zone più prospere e la sua capitale, Napoli, la terza città del continente dopo Londra e Parigi. Una Napoli che dialogava con le altre capitali del mondo e che, ad esempio, ha ospitato una delle prime ambasciate al mondo degli Stati Uniti, inaugurata nel 1796.

Una strada che si deve continuare a percorrere

La scelta di Portici si inserisce quindi nel solco di un risveglio collettivo, non solo: il mondo meridionalista si augura che la città, a questo punto, si ponga come capofila verso un progetto di riorganizzazione della toponomastica, restituendo alle proprie strade i nomi storici o le dedichi a personaggi che hanno fatto la sua storia e la sua fortuna.


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