Da piazza Carlo III a piazza Carlo di Borbone: perché Caserta cambia la titolatura


A Caserta lo spazio davanti alla Reggia cambia nuovamente nome: si passa dalla titolatura “Piazza Carlo III di Borbone” a “Piazza Carlo di Borbone”. Questa scelta della Giunta Comunale di Caserta, però, ha suscitato tanta curiosità e qualche polemica. Che senso ha cambiare il nome della piazza se, parlando di Carlo III e Carlo di Borbone, si parla della stessa persona?

Ebbene sì, Carlo III e Carlo di Borbone sono la stessa persona… il problema sta nel ruolo che egli ricopre. Carlo di Borbone, infatti, assume diverse titolature in base alla posizione politica ricoperta: si parla di Carlo III quando lo si associa al trono di Spagna, di Carlo I quando lo si associa al ducato di Parma e Piacenza. Si parla, quindi, di Carlo di Borbone senza alcuna numerazione quando lo si associa al trono del Regno di Napoli.

In realtà, però, il discorso per quanto riguarda il Regno di Napoli è ancora più complesso: Carlo, qui, doveva chiamarsi Carlo VII di Napoli. Perché, allora, il re non accettò questa numerazione? Carlo a Napoli decise di non continuare una numerazione portata avanti da re sotto i quali il regno non era mai stato totalmente indipendente.

Prima di lui, infatti, si è parlato di tanti “Carlo” che dirigevano il regno da un trono straniero. Carlo di Borbone, invece, si proclama già anche solo dalla nomenclatura, elemento di discontinuità rispetto ai suoi predecessori e si configura come capostipite della dinastia Borbone nel Regno di Napoli.

Tale elemento di discontinuità, inoltre, rende Carlo un elemento di grande continuità col popolo: per la prima volta, un re si siede sul trono di Napoli non da straniero. Ma allora perché questa bella storia è stata oscurata per anni da numerose piazze intitolate alla nomenclatura “Carlo III” o, ancor prima, intitolate a sovrani di casa Savoia?

Dopo l’Unità d’Italia c’è stato bisogno di creare una vera e propria coscienza nazionale ex novo: checché se ne dica, che ci si schieri a favore o contro l’unità della nazione, quest’ultima è stata un mettere insieme regni (e non solo) con usi e costumi totalmente diversi.

Ebbene, come si crea un amor patriae dal nulla? La pratica della damnatio memoriae è, in genere, una delle modalità più usate per riplasmare a proprio piacimento l’opinione pubblica. Il revisionismo risorgimentale, quindi, non ha fatto altro che relegare i regnanti napoletani all’etichetta di “stranieri” per semplice mantenimento dell’ordine.

È proprio a causa di questa innegabile convenzione storica che le piazze fin ora intitolate a Carlo di Borbone sono state in realtà intitolate a Carlo III di Borbone, un re di Spagna, uno straniero. Eppure, stiamo parlando del primo re pienamente napoletano.


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