Il suolo dei Campi Flegrei si sta sollevando, uno studio scopre il motivo
Ago 17, 2015 - Emanuela Mastrocinque
I Campi Flegrei
Un vero e proprio lago di magma si estende nel sottosuolo napoletano. Questo il motivo del sollevamento del suolo riscontrato nell’area dei Campi Flegrei tra il 2012 e il 2013, destando curiosità e preoccupazioni dell’intera comunità scientifica. Da uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, pare che il magma sia in realtà risalito fino alla profondità di 3 chilometri formando un vero e proprio lago sotterraneo del raggio di 2-3 chilometri che ha fatto sollevare il suolo di circa 10 centimetri, riattivando così l’attività del supervulcano.
La scoperta si deve all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e al Consiglio Nazionale delle ricerche (Cnr). Gli studiosi però assicurano che non c’è da creare allarmismo intorno alla questione, in quanto il magma presente nel lago sotterraneo potrebbe raffreddarsi rapidamente rendendolo così impossibile ogni tipo di eruzione.
Una scoperta di grande importanza che scansa l’ipotesi maggiormente accredita fino ad oggi che collegava l’attività del bradisismo all’immissione di fluidi idrotermali (acqua e gas) nelle rocce della caldera e non, come invece è stato finalmente accertato, all’attività del magma.
Ricordiamo che ad oggi quella dei Campi Flegrei è la struttura vulcanica più pericolosa d’Europa, non a caso definita dai geologi di tutto il mondo un supervulcano, capace di distruggere intere aree in pochi attimi. Negli ultimi 10 anni il suolo si è sollevato di quasi 30 centimetri, inducendo il Dipartimento della Protezione Civile ad innalzare la soglia di pericolo da verde (quiescenza) al giallo (attenzione) il livello di allerta dei Campi Flegrei eppure, come dichiarato dal vulcanologo D’Auria: «La previsione delle eruzioni vulcaniche nelle caldere come quella di Campi Flegrei presenta, a volte, difficoltà maggiore rispetto ad altri vulcani. La risalita e l’intrusione del magma all’interno del lago sotterraneo potrebbe essere il normale ciclo di vita delle caldere».