La storia di Matilde, mamma “coraggio” uccisa a Torre: trovata morta in casa dal figlio

Matilde Sorrentino


Nelle ultime settimane, sui social e sui motori di ricerca, è ritornata a galla una storia che rappresenta una cicatrice per Torre Annunziata: la vicenda di Matilde Sorrentino, la donna barbaramente uccisa in casa e trovata cadavere dal figlio adolescente. Chiara Freddi, autrice del nuovo format di Fanpage.it Confidential, ha riportato alla luce un caso che risale a quasi trent’anni fa.

Matilde Sorrentino: la mamma coraggio di Torre Annunziata

Era il 1997 quando alcuni bambini della prima elementare della scuola del Rione Poverelli di Torre Annunziata iniziano a mostrare strani atteggiamenti, come irrequietezza, consumo di alcolici a casa e macchie di sangue sulla biancheria intima.

Le mamme, all’uscita da scuola, iniziano a confrontarsi, a porsi delle domande, rendendosi conto di una sola risposta: quei bambini hanno subito abusi durante l’orario scolastico. Alcune decidono di denunciare, tra loro c’è Matilde Sorrentino: donna umile, senza titoli di studio, ma con grande coraggio.

Indagini e arresti

Dopo un anno dall’inizio delle indagini, arrivano i primi arresti: si tratta di una banda di pedofili del territorio. I bambini venivano trascinati dalla finestra dei bagni della scuola in un sottoscala allestito come set cinematografico, con tessuti di seta rossa e telecamere. Le violenze venivano registrate e le videocassette vendute, dando vita a un commercio pedopornografico del valore di 50 milioni a videocassetta.

E’ il 1999, tra i 19 indagati arrestati c’è anche Francesco Tamarisco, ritenuto capo del clan camorristico dei Nardiello, attivo a Torre Annunziata. Tamarisco viene però assolto in secondo appello.

L’omicidio di Matilde Sorrentino

Il caso sembra chiuso. I bambini tornano alle proprie vite. E’ la sera del 26 marzo 2004 quando Matilde Sorrentino è in casa con il marito mentre suo figlio, ormai adolescente, è al circoletto con gli amici.
Al ritorno, il ragazzo vede un uomo scendere le scale con un giubbotto scuro sul braccio e una mano sotto l’ascella. Entrato in casa, trova il corpo di Matilde: è stata uccisa con quattro colpi di pistola, uno dei quali alla bocca, come messaggio indelebile per farla tacere per sempre.

Matilde ha pagato il prezzo del coraggio con la propria vita e ancora oggi dopo oltre venti anni, il suo assassino cammina a piede libero per le strade della provincia di Napoli.

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