Torturati e costretti ad urinarsi addosso, 5 poliziotti arrestati: uno è di Torre del Greco

La Questura di Verona dove sarebbero avvenute le torture che hanno portato agli arresti 5 poliziotti, tra cui Alessandro Migliore di Torre del Greco


A Verona, quattro agenti ed un ispettore in servizio al Nucleo Volanti della Polizia sono stati arrestati e sono attualmente ai domiciliari per presunti atti di violenza, torture e pestaggi, compiuti in Questura a danno di persone deboli sottoposte alla loro custodia: uno degli arrestati è un giovane di 25 anni originario di Torre del Greco, A. M.

Tra i 5 poliziotti arrestati a Verona uno è di Torre del Greco

Come si apprende da Tgcom24, secondo l’atto d’accusa le violenze sarebbero avvenute all’interno dei locali della Questura di Verona tra il luglio 2022 ed il marzo 2023. Le indagini sono state eseguite dalla Squadra Mobile con l’aiuto di supporti tecnici come intercettazioni telefoniche, microspie e telecamere.

Ad innescare le indagini sarebbe stato proprio il comportamento del poliziotto torrese: stando a quanto riportato da Il Corriere della Sera, tutto sarebbe partito da una perquisizione troppo “benevola” dell’agente nei confronti di un gruppo di albanesi sospettati di tentato omicidio e detenzione di armi.

Lo stesso quotidiano riporta l’intercettazione di uno di questi albanesi: “Io ero sporco in casa, i poliziotti… il giovane… Io avevo due fucili, un silenziatore e due pistole! Sa cos’ha fatto il poliziotto? Ha detto ‘la perquisizione è finita, negativo!’“. Ha poi, spiegato il motivo di questa benevolenza: gli uomini che stavano subendo la perquisizione erano parenti del gestore di una discoteca frequentata proprio dal giovane poliziotto e da altri suoi colleghi.

Da qui la decisione dei colleghi e del questore Roberto Massucci, in accordo con la Procura, di intensificare i controlli, installare telecamere e microspie sui luoghi dove operavano A.M. e colleghi e di mettere sotto intercettazione i telefoni. Questa decisione avrebbe scoperchiato un vaso di Pandora pieno, secondo le accuse, di violenze e abusi in divisa di ogni genere.

Oltre ad A.M. sono finiti ai domiciliari L.C. di Bussolengo, 51 anni; F. T. nato a Catania, 30 anni; F.F.R. originario di Melzo, di36 anni e R.D.R. bellunese di 44 anni.

Le intercettazioni e le conversazioni con la fidanzata

Stando alle intercettazioni A.M. era definito “il giovane”, per i suoi 25 anni da compiere a luglio. Ma il ragazzo nativo di Torre del Greco sembrerebbe essere il più efferato tra i 5 arrestati.

Si sarebbe persino vantato con la fidanzata, al telefono, delle violenze perpetrate: “Ha iniziato a rompere il ca**o… Vi spacco sbirri di m***a di qua e di là … Allora ha dato una capocciata al vetro… Il collega apre la porta e ‘vieni un attimo fuori… adesso ti faccio vedere io quante capocciate alla porta fai’… Boom boom boom boom… E io ridevo come un pazzo.

Amò, lui stava dentro l’acquario, gli ho lasciato la porta aperta in modo tale che uscisse perché io so che c’è la telecamera dentro… Amò, mi guarda, mi ero messo il guanto, ho caricato una stecca, amò, bam, lui chiude gli occhi, di sasso per terra è andato a finire, è rimasto là… È svenuto… Mi***ia che pigna che gli ho dato…“.

Ma non è l’unico pestaggio “cantato” dal giovane. Relativamente all’arresto di un rumeno del 14 ottobre scorso dice sempre al telefono alla fidanzata: “Ha iniziato a sbroccare… Vabbè, gli abbiamo tirato due tre schiaffi a testa ma così, giusto per… Allora si è buttato a terra, gli stavo per dare un calcio, però l’ho messo in piedi… Ho fatto sinistro destro, pam pam… Il collega fa ‘no, grande’… Si è spento, l’ho portato dentro la cella, ho preso lo spray e gliel’ho spruzzato tutto sulla faccia

I poliziotti costringevano soggetti deboli a urinarsi addosso

Non solo violenze fisiche ma anche umiliazioni operate dagli agenti che, scrive la Gip Livia Magri nell’ordinanza di custodia cautelare, hanno “tradito la propria funzione comprimendo i diritti e le libertà di soggetti sottoposti alla loro autorità offendendone la stessa dignità di persone, creando essi stessi disordine e compromettendo la pubblica sicurezza, commettendo reati piuttosto che prevenirli, in ciò evidentemente profittando della qualifica ricoperta”. E parla letteralmente di condotte violente e sadiche.

Solo un italiano tra le vittime delle presunte torture: i poliziotti avrebbero preferito accanirsi contro soggetti stranieri, senza fissa dimora e con problemi di alcolismo, soggetti definiti deboli dal Gip, per essere sicuri del loro silenzio. Nelle carte dell’accusa si legge anche di un episodio durante il quale gli indagati avrebbero impedito alla vittima l’utilizzo della toilette, costringendolo di fatto a farsi i propri bisogni addosso per poi spingerlo a terra e usarlo “come uno straccio per pulire il pavimento.

In attesa di sviluppi, oltre ai cinque sottoposti alla custodia cautelare, altri agenti sono stati sospesi, trasferiti o indirizzati ad altri incarichi: essi non sono formalmente indagati ma sospettati di aver tollerato, omesso o non denunciato quanto accadeva nella Questura degli orrori. In totale sono circa venti i poliziotti finiti in questa vicenda.


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