Torre del Greco, il comune riconosce e tutela i “cani di quartiere”: le info
Ago 26, 2025 - Giuseppe Mennella
A Torre del Greco nasce ufficialmente il “cane di quartiere”. Una scelta di civiltà che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Luigi Mennella, ha tradotto in un’ordinanza che segna un passo concreto nella tutela degli animali e nella gestione del fenomeno del randagismo.
Torre del Greco, nasce il “cane di quartiere”: cos’è
Il provvedimento è frutto del lavoro dell’assessore al benessere animale Laura Vitiello, degli uffici comunali e della collaborazione con l’associazione animalista Gli angeli randagi del Vesuvio onlus. L’ordinanza recepisce i principi della legge regionale sul randagismo, che riconosce al cane il “diritto di essere animale libero, se si accerta la non sussistenza di condizioni di pericolosità per uomini, animali e cose”, invitando i Comuni a disciplinarne il riconoscimento come “cani liberi accuditi”.
Come sottolinea il primo cittadino, “si intende garantire in ogni caso la tutela degli animali, assicurando loro condizioni di vita dignitose, anche attraverso il coinvolgimento attivo di cittadini, singolarmente o in associazione” e “dal riconoscimento dei cani liberi accuditi (cosiddetti cani di quartiere), deriveranno risparmi per le casse dell’ente in termini di gestione del randagismo canino”.
Già a fine luglio il Comune aveva pubblicato un avviso per individuare i soggetti disponibili a prendersi cura dei cani di quartiere. A rispondere è stata l’associazione presieduta da Margherita Garofalo, con la quale si è ora formalizzata la collaborazione.
Identificati e sterilizzati, poi torneranno in libertà
L’ordinanza chiarisce che “i cani randagi, individuati in collaborazione con l’associazione, siano segnalati dal comando di polizia municipale, il quale trasmetterà richiesta di intervento all’ASL Napoli 3 Sud” e che “il servizio veterinario dell’Asl provvederà alla cattura, all’identificazione mediante microchip ed al trasferimento presso il canile sanitario di sua competenza per procedere alla sterilizzazione chirurgica”.
Dopo la valutazione di idoneità, gli animali “saranno reimmessi sul territorio comunale a cura del servizio veterinario in nome e per conto del Comune, in collaborazione con l’associazione animalista”.
“I cani reimmessi dovranno essere registrati quali ‘cani di quartiere’, con relativa scheda clinica – si legge ancora – mentre cura e accudimento saranno in capo all’associazione”.
Un provvedimento accolto con soddisfazione dall’assessore Vitiello: “Un’ordinanza che trasmette un nobile segnale di civiltà per fronteggiare il randagismo ed incentivare la civile convivenza tra cittadini ed i nostri amici a quattro zampe. Ringrazio l’Asl veterinaria, gli uffici comunali e i volontari che si sono messi a disposizione per rendere possibile questo progetto”.
