Tra i primati della bella regione Sicilia, ce n’è uno davvero singolare che riguarda il cibo: la Sicilia infatti è una delle regioni italiane col maggior numero di piatti tipici riconosciuti a livello nazionale.
Tra le ricette che godono di questo onore, c’è anche la stigghiola, un tipico piatto della cucina palermitana, a base di budella (in particolare quelle di agnello, ma anche quelle capretto o pollo), che gode di riconoscimento ufficiale, essendo inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
La tradizione della stigghiola è molto antica. Questa pietanza deriva da un piatto greco chiamato Kokoretsi, ovvero una sorta di grossa stigghiola di agnello cotta alla brace, tipica del periodo pasquale. La stigghiola infatti veniva già cucinata nelle città greche dell’isola siciliana da coloro che non potevano permettersi di acquistare carne e pesce pregiato.
Oggi questo piatto è preparato e servito per strada dal cosiddetto stigghiularu, un vero e proprio esperto di stigghiole, il quale apparecchia la sua bancarella a partire dal pomeriggio, cominciando a preparare la griglia con la brace, in largo anticipo rispetto alla cottura del piatto, ma, dicono, per tradizione si fa così.
Da illo tempore, quindi, a Palermo, il fumo della brace che si leva alto nel cielo fa capire che lo stigghiolaro è pronto ad accogliere i clienti, che difficilmente rinunciano ad assaggiare il piatto tipico della tradizione popolare.
INGREDIENTI
Budellina di agnello o capretto o pollo
Limoni
Prezzemolo
Cipollotti
Sale q.b.
Pepe q.b.
PREPARAZIONE
Lavare le budellina in acqua corrente e metterle sotto sale per fare sgrassare.
Preparare dei fastelli con i cipollotti e i gambi interi di prezzemolo, a cui avvolgerete le strisce di budella formando le stigghiole.
Cuocere sulla brace per almeno 30 minuti;
Una volta pronte, servire con sale, pepe e una spruzzata di limone.