Viaggio nella storia del trucco: tutto è iniziato dalla Preistoria


Finalmente ci siamo! Che il nostro viaggio abbia inizio! Torniamo a molto, molto tempo fa e vediamo come il trucco e il costume attraverso varie avventure siano arrivati ai nostri giorni così come li conosciamo.

Ebbene, da dove iniziare? Possiamo iniziare col dire che fin da tempi remoti gli esseri umani, di qualsiasi civiltà e cultura, hanno usato degli accorgimenti che avevano come scopo il far risaltare il proprio viso e il proprio corpo.

Il trucco in alcuni contesti assumeva un significato religioso, basti pensare all’India dove ancora oggi c’è l’usanza di tingersi mani e piedi con l’hennè per assicurarsi la bontà degli Dei. Altre volte i cosmetici erano intesi come dei veri e propri codici tribali associati a rituali magici in grado di allontanare spiriti malvagi o per guarire da malattie; del resto la stessa origine del termine profumo, dimostra chiaramente quanto importante fosse l’uso dei cosmetici in ambito religioso: “per fumum” infatti stava a significare che sugli altari venivano bruciate sostanze odorose, che sprigionavano fumi di aromi gradevoli, in grado di raggiungere le divinità e ingraziarsi la loro benevolenza. In altri contesti ancora, l’uso dei cosmetici era usato come mero strumento sessuale applicato semplicemente come un richiamo, oppure come segno di distinzione e supremazia, a questo proposito, pare infatti che Ciro il Grande di Persia (VI sec. a. C.) prima di ogni apparizione pubblica si sottoponesse a una lunga seduta di trucco volta ad esaltare lo sguardo, e usava profumare la lunga chioma e la barba con un “unguento reale”; gesti questi che celavano una consapevole psicologia del potere dell’immagine, tant’è che ad oggi la cura dell’immagine è largamente diffusa e utilizzata tra i politici. Oppure  ancora, il trucco assumeva il significato di segno di appartenenza, pensiamo, ad esempio, ai segni sul viso, ai tatuaggi, alla scarificazione, ossia l’incisione superficiale dell’epidermide praticata da molte tribù degli Indiani d’America, ogni tribù aveva una propria simbologia che faceva risalire ad un gruppo piuttosto che a un altro; o ancora all’uso del guado, una tintura di colore azzurro usata dagli antichi britanni per colorarsi la pelle del corpo.

Nell’antichità l’uso del trucco era spesso legato ad archetipi primitivi presi a prestito dagli animali, infatti pare che le prime forme di trucco nacquero proprio nel contesto venatorio, per un’esigenza di mimetizzarsi durante le battute di caccia e dunque dal bisogno di difendersi e auto-conservarsi. Tutto questo racchiude le molteplici forme della cosmesi e ogni forma racchiude un significato o una simbologia differente, che può essere di carattere bellico, religioso o sociale.

Al trucco ovviamente è strettamente connesso l’abbigliamento, indumenti e ornamenti, come pure le acconciature, sono anch’esse mezzi di espressione verso l’esterno. La storia del costume e della moda sono in qualche modo il ritratto sociale, politico ed economico che si è dipinto nel corso dei secoli, non a caso il termine “moda” deriva dal latino “modus” che significa maniera, regola, norma. Dunque il “modo di vestire” è stato da sempre utilizzato per comunicare. Comunicare appartenenze culturali, scelte individuali, idee di ricchezza, quando parliamo di moda andiamo ben oltre il concetto di abbigliamento.

Pintadera preistorica

Dunque, concludendo questa nostra prima tappa del viaggio, possiamo dire che se volessimo dare una data di nascita al trucco credo che la preistoria segni il punto d’inizio per quelli che saranno poi tutti i mutamenti avvenuti in ambito cosmetico e della moda.

In realtà non abbiamo tantissime notizie ma sappiamo che in questo periodo l’utilizzo del trucco, realizzato prevalentemente con colori messi a disposizione dalla natura, è puramente venatorio, in quanto esigenze dovute al mimetizzarsi durante la caccia portavano l’uomo a tingersi il volto ed il corpo. Quanto all’abbigliamento sappiamo che durante questo periodo storico si soleva indossare pelli animali. Solo in seguito alla scoperta dell’ago da cucito (20000 anni fa) ricavato dall’osso, si cominciò a realizzare quelli che erano i primi abiti. In genere erano lunghe tuniche chiuse da bottoni detti “fibule” o da spilloni.

ago in osso

Ovviamente gli abiti erano tessuti con fibre vegetali come la canapa, il lino e l’ortica, che venivano colorate e decorate grazie all’utilizzo della “ pintadera” ossia una sorta di stampo in creta con delle figure geometriche intagliate al suo interno. Purtroppo queste sono le uniche testimonianze sopravvissute fino ai nostri giorni in quanto non sono stati rinvenuti reperti archeologici soprattutto data la natura deperibile dei materiali utilizzati, ma questo è sufficiente per continuare il nostro cammino attraverso le civiltà che si sono susseguite e ammirare le loro abitudini e scoprire che magari, quello che facciamo oggi ha origini molto antiche, quasi che si perdono nella notte dei tempi!


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