Rimborsi per il concerto di Paul McCartney a Napoli: via all’azione legale


Nelle prossime ore partirà un’azione legale collettiva al fine di ottenere i rimborsi per il concerto di Paul McCartney dello scorso 10 giugno.

Il concerto – che avrebbe dovuto tenersi a Piazza Plebiscito lo scorso mercoledì – è stato annullato a causa del Coronavirus. Tuttavia, la scelta dell’Associazione italiana di promotori di musica dal vivo, Assomusica, ha stabilito che il rimborso dovesse essere concesso sotto forma di voucher spendibile per i successivi concerti. Questo ha scatenato l’ira dei fan italiani, gli unici in Europa a non aver ottenuto indietro la somma spesa.

L’azione legale

L’azione legale, affidata agli avvocati Francesca Menconi e Cristina Adducci, interesserà non solo la data partenopea del 10 giugno, ma anche la serata di Lucca (presso il Lucca Summer Fest) del 13 giugno. La causa si svolgerà presso il Tribunale Civile di Lucca nei confronti degli organizzatori, la D’Alessandro e Galli sas.

La nostra azione collettiva – si legge nel comunicato – è instaurata nell’interesse di quanti hanno acquistato un tagliando per uno dei due eventi in programma (Napoli e Lucca, ndr.) e, a seguito dell’annullamento dei concerti per il covid-19, si sono visti proporre come unica soluzione di rimborso quella dei voucher. Intendiamo tutelare gli interessi di ciascun aderente affinché possa essergli corrisposto il rimborso in termini economici del prezzo versato per ogni singolo tagliando acquistato“.

La normativa

La legge, in questo caso, è molto chiara. Nel dispositivo dell’art. 1463 Codice civile si legge “Nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione, e deve restituire quella che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell’indebito“.

Ciò significa che, nella situazione in cui una delle parti non riesca a rispettare il contratto stipulato, deve necessariamente restituire quanto speso alla controparte. In questo caso ciò corrisponde all’intero costo del biglietto, che, ricordiamo, va dai 90€ ai 220€.

Il commento di Paul McCartney

Dopo la scelta di restituire i soldi sotto forma di voucher, il musicista ex Beatles ha pubblicato un lungo post su Facebook in cui criticava la scelta fatta dagli organizzatori e dall’Associazione Assomusica.

“È veramente scandaloso – si legge nel post che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possano riavere i loro soldi. Senza i fan non ci sarebbe musica dal vivo. Siamo fortemente in disaccordo con ciò che il governo italiano e Assomusica hanno fatto.

A tutti i fan degli altri Paesi che avremmo visitato quest’estate è stato offerto il rimborso completo. L’organizzatore italiano dei nostri spettacoli ed i legislatori italiani devono fare la cosa giusta in questo caso. Siamo tutti estremamente dispiaciuti del fatto che gli spettacoli non possano avvenire ma questo è un vero insulto per i fan”.

Il commento delle istituzioni

A dare ragione all’artista e ai fans anche il Ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini: “È evidente che la ratio della norma è che il voucher valga solo per un concerto dello stesso artista e che se questo non si terrà, lo spettatore avrà diritto al rimborso. Il Parlamento credo potrà intervenire in conversione per togliere ogni dubbio interpretativo sulla norma”.

Anche il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha commentato: Speriamo di recuperare questo concerto su cui avevamo tanto lavorato il prossimo anno. Tuttavia, ora i biglietti vanno assolutamente rimborsati, è giusto restituire i soldi”.


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