‘O latrenaro, un antico mestiere napoletano: chi era e cosa faceva?


Oggigiorno siamo così assuefatti dai comfort da darli quasi per scontati, come se ci fossero dovuti per diritto. Non riflettiamo sul fatto che, un tempo, per avere il privilegio di godere di ogni singola comodità, c’era qualcuno che doveva lavorare duramente.

Stiamo facendo riferimento ad un antico ed umile mestiere ormai andato in disuso, ‘o latrenaro, noto anche come spuzzacessi o spuzzalatrine.

Il lavoro del latrenaro consisteva nel ripulire, come suggerisce il nome stesso, le latrine. In particolare, bisognava svuotare i pozzi neri relativi ai gabinetti dei bagni pubblici o di quelli condominiali.

Una volta svuotato il pozzo, tutto il materiale fecale raccolto veniva in primis ammucchiato in enormi tinozze capienti, poi quest’ultime venivano poste su dei carretti. In seguito il tutto veniva venduto agli agricoltori che lo utilizzavano come concime per i loro terreni.

Una professione necessaria da un punto di vista igenico-sanitario, ma nauseabonda se si pensa ai tini puteolenti colmi di escrementi che venivano trasportati in giro per la città. Difatti il loro maleodorante passaggio era spesso accompagnato così “Sta passanne ‘o carre d’ ‘e merdajuole, appilateve ‘o naso”.

Con il passare dei decenni e con la costruzione di una rete fognaria moderna ed efficiente, tale professione è ormai scomparsa e senza alcun dubbio è una delle poche che sicuramente non ricordiamo con nostalgia.

Fonte: napoligrafia.it


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