Sancha, il fantasma che piange nella Basilica di Santa Chiara


La gotica Basilica di Santa Chiara rappresenta uno dei più importanti complessi monastici di Napoli realizzata dall’architetto Gagliardo Primario tra il 1310 e il 1328 per volere di Roberto d’Angiò e della moglie Sancha di Maiorca. Oltre a diversi avvenimenti importanti, tra cui un episodio legato allo scoppio della Battaglia di Lepanto, è in questo luogo che la storia e la bellezza si fondono con il mistero.

Tutt’oggi nella Basilica di Santa Chiara ciò che inquieta e incuriosisce è la presenza di uno spirito. Tra le mura di questo antico luogo di culto è possibile avvertire la presenza del fantasma di Sancha che dal 28 luglio del 1345, giorno in cui la donna venne tumulata nel monastero, vaga per la il monastero, tra i chiostri adiacenti, i viottoli e i suoi giardini. Sancha vestita con un abito lungo cammina a passo lento senza una meta con il capo chino e le mani giunte come se stesse pregando. Triste, insicura e con un’espressione terrificante, quest’ultima alzerebbe lo sguardo e fermerebbe il suo cammino solo in rare occasioni.

Lo spirito di Sancha ed il suo volto bagnato dalle lacrime non sono stati mai descritti in modo perfetto poiché si narra che chiunque abbia osato disturbare la sua preghiera abbia immediatamente perso la vita.

Ancora oggi sono in molti a pensare erroneamente che il fantasma della Basilica di Santa Chiara sia quello di Giovanna I d’Angiò la quale fu fatta assassinare da Carlo di Durazzo il 12 maggio del 1382. La sovrana venne sepolta in un luogo sconosciuto o in una zona della sagrestia di Santa Chiara.


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