Il nostro pianeta è stato più volte vittima nel corso dei secoli di una cruda mano umana, che spesso non l’ha saputo preservare. Il capitalismo, ma non solo, ha spesso sfruttato la natura e i suoi costituenti, pensando ai propri profitti e non al benessere dell’ambiente. Oggi più che mai sono emerse le conseguenze dello sfruttamento del pianeta ed è emersa la necessità di individuare relazioni etiche tra uomo, ambiente e pianeta. Ed è proprio questo l’ambito d’indagine della mostra Rethinking Nature, come riportato dallo stesso Museo Madre: “La mostra, che si snoda attraverso l’intero terzo piano del museo, apre con opere di artisti italiani e internazionali che riflettono sulle radici storiche di una visione colonialista della natura in quanto riserva permanente di cui appropriarsi”.
Poi prosegue: “Una serie di progetti scultorei e di video porta l’analisi al giorno d’oggi, illustrando le pratiche odierne di sfruttamento delle risorse naturali che, protette da politiche governative e multinazionali, sopprimono le istanze critiche di numerose minoranze e indeboliscono ecosistemi delicati e complessi. Pratiche multidisciplinari incentrate sulla spiritualità, la guarigione ecologica e i saperi tradizionali proseguono la mostra, articolando l’urgenza di sviluppare relazioni etiche con l’ambiente e il pianeta. Presentando progetti che uniscono saperi ancestrali a pratiche di attivismo sociale e politico, il percorso espositivo offre nuove interpretazioni della natura, articolando vocabolari critici e approcci ecologici che si liberano da retaggi coloniali ed eurocentrici”.
La mostra sarà visitabile dal 16 dicembre 2021 al 2 maggio 2022, negli orari di apertura del Museo Madre: Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì e Sabato dalle ore 10.00 alle ore 19.30; Domenica dalle ore 10.00 alle ore 20.00.