Cruciani: “Non sospendere le partite per cori razzisti”. E a vincere sono sempre gli imbecilli


Cruciani: “I cori contro il Napoli e sul Vesuvio mi fanno schifo come quelli che inneggiano a Superga e all’Heysel. Ma non sono d’accordo con la soluzione di Ancelotti, sospendere la partita potrebbe portare le squadre ad essere ostaggio di questi stupidi”.

Premettiamo. Non esiste cosa più vergognosa, spregevole e denigrante per il genere umano che intonare a squarciagola cori di matrice razzista e discriminatoria sui campi di calcio. Una vergogna che si perpetra senza tempo e senza limite da decenni, una cattiva abitudine radicata nella malsana indole di pseudo tifosi facinorosi e antisportivi che sembra davvero difficile da sradicare.

Le multe sostanziose e ingenti, la squalifica delle curve, le condanne del giudice e sportivo e la sospensione temporanea delle partite non sono bastate e probabilmente non basteranno ad estinguere e rimarginare questa piaga che sta assumendo una profondità e un’estensione assurda e inverosimile. Sembra davvero che non esista un modo efficace che possa evitare di dare aria all’ugola perversa e cattiva di questi discutibili personaggi. Niente li ferma. Probabilmente dovrebbero essere rieducati alla civiltà e alla moralità. Ci vorrebbe un corso intensivo di buone abitudini e una full immersion nella comprensione del profondo significato di sportività e fair play. E probabilmente neanche basterebbe. E’ difficile curare una mente malata, e anche se aiutata, spesso la naturale indole malata è sempre pronta li ad esplodere con la forza funesta di un uragano.

Anche perché a pensarci bene, il problema riguarda solo o meglio in particolare i napoletani. Sono i partenopei ad essere obiettivo perenne di questi cori. Proprio loro, i napoletani “colerosi” “sporchi” “da lavare con il sapone”, da essere sterminati per mezzo di “un’eruzione del Vesuvio”, ed ecco che tutti inneggiano a lui “Forza Vesuvio”.

Cruciani, sull’argomento è stato sempre abbastanza volubile. Tra le poche parole di encomio rivolte alla squadra azzurra, ha sempre ripetuto, che in fondo, i napoletani (e con napoletani si parla anche di popolo) sono dei “piagnucoloni”, “fanno solo piagnistei”, oltre ad essere “delle vittime e soffrire di vittimismo”, per poi cadere nei soliti pseudo-pregiudizi sulla natura di essere “dei ladri, una città no rolex e che certe cose accadono solo a Napoli”.

Lui che dichiara la schifezza dei cori razzisti ma il suo disaccordo nel sospendere le partite. Perché il calcio non può essere schiavo di questi stupidi tifosi ma i napoletani possono essere vittime di questi stessi stupidi. E come dire, i napoletani possono coprirsi le orecchie e fare finta di niente, ma la partita non si può sospendere perché tanto viene colpito solo l’orgoglio di un popolo. Che sarà mai!

Non solo le partite dovrebbero essere sospese, ma si dovrebbe annullare la gara, darla vinta all’avversario offeso, spopolare per tempo indeterminato lo stadio colpevole di avere una tifoseria di delinquenti dei cori e infliggere severissime punizioni. Non si risolverà niente? Forse si. Ma anche farla passare liscia a questi imbecilli avrebbe come effetto finale, il niente.

E allora che chiamino anche i napoletani piagnucoloni e vittime, se è per difendere le proprie radici, la propria dignità e la propria terra.


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