Mertens, gol straordinario ma non esulta: i 3 motivi del suo gesto


La grande prestazione del Napoli contro il Liverpool potrebbe significare il cambio di passo della stagione. Un punto che agli azzurri sta quasi stretto per quanto si è visto in campo, ma che avvicina ancora di più la squadra di Ancelotti agli ottavi di Champions League. Aurelio De Laurentiis ha molto apprezzato il comportamento dei giocatori, tanto che adesso, grazie a un clima certamente più disteso, si potrebbe risolvere la questione dell’ammutinamento in maniera meno traumatica.

Tra i protagonisti della serata c’è sicuramente Dries Mertens. L’attaccante belga è stato autore di un bellissimo gol, un colpo da maestro da posizione molto defilata che non ha lasciato scampo ad Alisson. Ciro non ha solo compiuto un gesto tecnico formidabile, ma lo ha fatto in una partita decisiva, in uno stadio come Anfield, contro una delle squadre più forti del mondo. Una pressione non indifferente, alla quale va aggiunta quella dovuta allo scontro contro il presidente.

Mertens, però, non ha esultato. Proprio lui che ci ha abituato a manifestazioni di gioia sempre diverse e stravaganti, proprio lui che è uno dei più importanti uomini spogliatoio, quello che è amico di tutti e porta felicità. Come mai questo comportamento? Le motivazioni sono diverse e tutte concorrono a ricostruire il perché ieri sia andata così.

Nonostante le continue dichiarazioni d’amore per la città, nonostante più volte abbia ribadito la volontà di restare a Napoli e al Napoli, le tante dichiarazioni sul suo rinnovo rilasciate da Aurelio De Laurentiis hanno fatto male al belga. È stato messo in discussione il suo attaccamento, prima che il suo rendimento futuro.

Il secondo capitolo riguarda la questione ammutinamento. Dries viene considerato uno dei responsabili principali di quanto avvenne dopo la partita contro il Salisburgo, e sarà tra quelli puniti più severamente. Dopo la partita, in mixed zone, ai giornalisti che lo chiamavano ha risposto “Non posso parlare, altrimenti…” facendo con le dita il gesto del denaro, un chiaro riferimento alla multa.

Il terzo punto potrebbe avere a che fare con la fascia da capitano che ieri non ha indossato. Insigne e Callejon ieri non sono partiti titolari, dunque per anzianità avrebbe dovuto indossarla lui. Con Koulibaly il rapporto di amicizia è a dir poco straordinario, eppure almeno un pizzico di delusione potrebbe esserci stato e avrebbe potuto contribuire alla non esultanza.

Come andrà a finire l’affare Mertens non è dato saperlo in questo momento. Il giocatore vuole restare ed è disposto a guadagnare molto meno rispetto a ciò che si prospetta in Cina, tuttavia non bisogna tirare troppo la corda. Sul campo l’attaccante sta dimostrando di essere decisivo, di non essere per nulla spento. Le sue prestazioni non sembrano in declino a causa dell’età che, è palese, è il fattore principale per cui De Laurentiis non vuole rinnovare il contratto a certe cifre.


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