Si è spento all’età di 78 anni (ne avrebbe compiuti 79 ad agosto) l’ex calciatore Mario Corso. Conosciuto anche come ‘Mariolino’ è stato uno degli artefici della vittoria dello scudetto dell’Inter negli anni ’60. Terminata la sua carriera come calciatore, Corso finì anche per allenare il Napoli Primavera.
Definito dal ct di Israele Gyula Mandi come “il piede sinistro di Dio”, Mario Corso era il re delle punizioni (a foglia morta) disegnando traiettorie precise e imprendibili. Con la maglia dei nerazzurri collezionò ben 502 presenze con 94 gol. Tanti i trofei vinti con l’Inter come lo scudetto nel 1963, la coppa dei campioni l’anno successivo, il triplete nel ’65, lo scudetto e l’Intercontinentale nel ’66 e un altro campionato vinto nel ’71.
É scomparso Mario Corso, interista, campione eterno dotato di infinita classe. Con il suo sinistro ha incantato il mondo in una squadra che ha segnato un’epoca. I pensieri e l’affetto di tutti noi vanno alla famiglia in questo momento difficile #FCIM pic.twitter.com/AqD47xWNtX
— Inter (@Inter) June 20, 2020
Terminata la carriera da giocatore, si dedicò a quella da allenatore senza avere però grandi soddisfazioni. Lecce, Catanzaro, per poi essere richiamato in nerazzurro da Ernesto Pellegrini nel 1985 al posto di Ilario Castagner.
Ma il maggior successo di Mario Corso da tecnico fu la vittoria dello scudetto con il Napoli Primavera, l’unico nella storia del club. Per questo il Calcio Napoli ha deciso di omaggiarlo con un comunicato presente sul proprio sito:
“Il Presidente Aurelio De Laurentiis, i dirigenti, lo staff tecnico, la squadra e tutta la SSC Napoli esprimono profondo cordoglio e si uniscono al dolore della famiglia per la scomparsa di Mario Corso. Corso è stato allenatore della Primavera del Napoli dal 1978 al 1982 guidando gli azzurrini allo scudetto nel 1979“.
Di quella rosa facevano parte Luigi Volpecina e Costanzo Celestini che negli anni successivi passarono in prima squadra.