Feltri su Maradona: “Non mi interessa se si drogava. L’ho amato smisuratamente”


Vittorio Feltri non ha mai avuto un bel rapporto con Napoli e il suo popolo ma questa volta lascia tutti a bocca aperta idolatrando il simbolo della città, Diego Armando Maradona. Sul quotidiano Libero, nel suo editoriale, ricorda Diego a modo suo, difendendolo da tutte le accuse che sta ricevendo dalla sua morte e idolatrandolo come calciatore.

Mughini attacca Maradona e non si scusa

Il fatto che egli giocasse nel Napoli anziché nella mia Atalanta non mi ha impedito di amarlo smisuratamente. Ho letto sul mirabile giocatore critiche aspre relative alla sua condotta di individuo scapestrato. Non le condivido, anzi non le prendo sul serio.

Perché per me Maradona va giudicato per quello che è stato in grado di fare sull’erba degli stadi, qualcosa di fantastico, o di poetico, e non me ne frega niente se la sera sbandava sotto l’effetto della droga, se scopava di qua e di là, se conduceva una esistenza sregolata“.

Sul famoso gol di mano contro l’Inghilterra ai mondiali dell’86 il giornalista scrive: “Non mi accorsi che egli avesse fatto gol con la mano e quando me ne resi conto non ebbi nulla da obiettare. Pensai che solo un padreterno quale Diego potesse segnare una rete tanto bella usando l’arto superiore. Una magia“.

Feltri poi non si esime dal fare il consueto paragone tra Maradona e Pelé, celebrando il primo: “Pelé era un fenomeno. Però devo aggiungere che, dopo aver guardato con meraviglia Maradona, specialmente nel Napoli, mi sono persuaso subito che questi avesse qualcosa di più, la fantasia, la capacità di inventare fraseggi stupefacenti con i compagni, l’abilità esagerata nel dribbling nonché di imprimere al pallone traiettorie inimmaginabili e sempre precise“.

Infine Feltri sottolinea la generosità di Maradona: “Non ho mai sentito alcuno denigrare neppure per scherzo il tracagnotto prodigioso, neppure i suoi più accesi avversari. Tra l’altro egli era un uomo generoso, aiutava chiunque, anzitutto i compagni che in confronto a lui erano modesti pedatori“.


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