Napoli-Verona, la “vendetta” dopo il pari di maggio: vincere è importante per 2 motivi


Il ciclo di 7 partite in 21 giorni si sta per chiudere. Manca un ultimo passo e poi sarà pausa Nazionali. Nel prossimo turno di campionato il Napoli deve vincere per due ragioni: una pragmatica, l’altra emotiva. Nella stessa giornata si giocherà il derby di Milano. Il Milan, dopo aver battuto anche la Roma (non senza polemiche), affronterà i cugini nerazzurri per tentare la fuga proprio sull’Inter. Ma potrebbe essere una grande occasione per un passo falso, e il Napoli deve approfittare del turno favorevole.

Oltre a questo, i 3 punti devono arrivare contro la squadra che è stata sulla bocca di tanti, forse troppi, tifosi napoletani per mesi: l’Hellas Verona. La squadra che a maggio ha inchiodato il Napoli sull’1-1 nell’ultima di campionato, costringendolo a frenare una rimonta che stava avendo dell’incredibile per raggiungere il piazzamento in Champions League. E come se non bastasse, questo ha favorito i rivali della Juventus.

Una partita che ha lasciato strascichi pesanti. Se scorriamo sui social qualche tifoso si sta ancora chiedendo il motivo di quel pareggio, frutto di qualche errore di troppo degli azzurri che in quegli ultimi mesi avevano limitato le disattenzioni e avevano vinto quasi tutte le partite da marzo a maggio. E allora via alle più disparate teorie: da Adl che ha voluto fare un favore all’amico Agnelli cedendogli il posto in Champions, all’ammutinamento dei giocatori contro la società, che volevano la permanenza di Gattuso sulla panchina azzurra. Giusto per citarne solo due. La fantasia dei tifosi non ha avuto limiti.

Napoli-Verona: chiudere il ciclo e fare pace col passato

Senza farsi il sangue amaro, bisognerebbe viverla con più leggerezza. Semplicemente il Napoli ha pareggiato una partita e il Verona non è venuto a farsi una passeggiata a Mergellina, ma a giocare a calcio. E quando si gioca a calcio, può succedere di tutto.

L’avvio di stagione da 10 e lode del Napoli ha fatto un po’ dimenticare l’accaduto, ma con la riproposizione della partita, i ricordi tornano alla mente. Allora basta fare una cosa per levarsi tutti i dubbi, ora che anche le curve dovrebbero rientrare al Maradona e per “fare pace” con chi ancora non si capacita della partita di maggio. Vincere. Chiamiamola vendetta, o rivincita. Comunque l’importante è prendere 3 punti e continuare la corsa. Anche se non sarà facile perché da quando è arrivato Tudor sulla panchina veronese, l’Hellas ha segnato soltanto meno del Bayern Monaco in tutta Europa. E il Napoli sarà anche orfano del comandante Koulibaly. Ma uomini forti, destini forti. Una vittoria per dare un segnale, al campionato e ai tifosi. E mettersi alle spalle il passato. Senza dimenticare che “se si chiude una porta, si apre un portone”. E quel pareggio di maggio potrebbe aver aperto il più classico dei portoni. Ma di questo ne parleremo a tempo debito.


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