Diritti tv in Serie A, ecco come vengono divisi e a chi viene data la quota “paracadute”


La questione “diritti tv” rappresenta per molti tifosi un argomento oscuro, del quale si sa poco o niente. Andiamo, quindi, a fare chiarezza sulle modalità di ripartizione dei proventi derivanti dai diritti tv.

Nel grafico soprastante è possibile vedere schematizzati i fattori che determinano la percentuale che viene assegnata alle varie squadre. Questo schema riassume quello che è stato sancito dalla legge Melandri-Gentiloni del 2008. Questa norma sancisce che la quantità di denaro totale da spartire venga divisa per il 40% in parti uguali a tutte le squadre, per il 30% alle squadre con il miglior bacino d’utenza e per un altro 30% per meriti sportivi. Per bacino d’utenza si intende il numero di tifosi ed il numero di abitanti della regione a cui il club appartiene. Le analisi per determinare il bacino di utenza di ogni squadra vengono affidate a società specializzate in “commercial auditing” (valutazione commerciale pianificata) affiliate alla Lega Serie A. Per meriti sportivi si prendono in considerazione, in percentuali diverse, i risultati delle stagione dal 1946/47 ( per il 10%), i risultati del quinquennio precedente ( per il 15%) ed i risultati dell’ultima stagione disputata ( per il 5%).

Sotto è presentata una tabella con i valori percentuali dei vari criteri di ripartizione per ogni squadra del Campionato di Serie A 2014/15.

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Il 26 Febbraio 2016, però, sono state apportate delle modifiche alla legge. Dopo giorni di accesi dibattiti i presidenti delle 20 squadre di Serie A hanno deciso di aumentare la “quota paracadute” delle squadre retrocesse da 30 a 60 milioni di euro. Questa quota viene assegnata alle squadre retrocesse, le quali, nella prospettiva che abbiamo descritto in precedenza, essendo solitamente squadre con un bacino d’utenza non molto corposo hanno una piccolissima fetta della somma totale dei diritti televisivi. Tra i club di  Serie A è, quindi, stato trovato un compromesso che permette alle “Big” di spartirsi la grande fetta degli introiti mentre alle piccole di dividere la “quota paracadute”.

Per avere un’ idea della quantità di denaro che proviene dai diritti televisivi e di come viene spartita, di seguito proponiamo delle tabelle relative alla stagione 2014/15.
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