L’arbitro al calciatore: “Stai zitto, negro”. Il Presidente ritira la squadra


Il razzismo è tale e deve essere denunciato sempre, non solo quando si palesa nei grandi palcoscenici calcistici, ma anche in quelli più piccoli, più periferici. Il 26 gennaio, durante il match tra Serino e Reale Sarno, squadre che competono nel campionato Promozione girone C, il presidente Trotta Donato della squadra casalinga ha deciso di ritirare i suoi uomini dal campo.

L’evento scatenate che ha causato l’ira del Presidente è stato un presunto atteggiamento razzista del direttore di gara, che dopo aver espulso il portiere per aver chiesto spiegazioni su un goal di dubbia regolarità, avrebbe esternato una frase razzista e offensiva: “Stai zitto, negro”.

Il calciatore senegalese Gueye Ass Dia è uscito dal campo in lacrime e quando ha rivelato al suo staff quello che era successo, il Presidente ha deciso di sospendere la partita, è entrato in campo ha stretto la mano all’arbitro e ha portato la squadra negli spogliatoi.

Nel comunicato ufficiale della squadra del Serino, il Presidente in prima persona ha dichiarato: “Ho deciso di ritirare la squadra dal campo perché non permetto a nessuno di calpestare la dignità dei miei ragazzi e sopratutto la mia. Penso che questa volta si sua superato il limite e chiedo subito un’ indagine federale su questo comportamento di questo pseudo arbitro inesperto e per di più razzista.  Il mio pensiero è che queste persone andrebbero allontanate non solo dal calcio ma è una vergogna che nel 2019 ci sia ancora del razzismo“.

Anche la squadra del Real Sarno ha mostrato pieno appoggio alla vittima dell’atto razzista e ha ribadito la piena intolleranza verso questi atteggiamenti di insofferenza razziale, seppure abbia qualche riserva sulla realtà del fatto. Quelle parole: “Esci fuori negro”, non sono state udite dai tesserati della squadra, che stavano festeggiando per il goal, e su questo punto la società non si è espressa.

Ma a prescindere dalla contingenza del fatto, l’episodio se confermato sarebbe gravissimo. Se un direttore di gara si è realmente permesso di esprimersi in questo modo, deve essere immediatamente punito. È impossibile pensare che chi dovrebbe assicurare sportività, rispetto ed equilibrio durante una gara calcistica, possa cadere in questi atteggiamenti vergognosi. Soprattutto in un clima calcistico già tesissimo, dalla serie A alla C, per gli innumerevoli atti e cori razzisti che calano un velo di vergogna sul capo di chi si rende autore e di chi, pur avendo le competenze e i poteri, non fa praticamente nulla.

Intanto il Presidente del Serino ha chiesto che le gare in programma il 2 febbraio del girone C, vengano sospese, o meglio ha invitato le squadre a non scendere in campo come sostegno e al tempo stesso atto di ribellione verso questa perpetrante vergogna razzista.

Basta, è il momento di dire no al razzismo.


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