Da Donnarumma a Immobile: i giocatori campani sfuggiti al Napoli


La Campania è conosciuta per essere una terra di arte, cultura, musica, cucina, storia. Ma ormai è nota anche per essere la terra che ha dato i natali a grandi giocatori del nostro calcio. Purtroppo non tutti hanno vestito la maglia del Napoli, anzi a dire il vero sono stati davvero pochi. E dopo la vittoria dell’Italia all’Europeo, che ha messo in mostra vari talenti del nostro territorio, resta l’amaro in bocca per esserseli lasciati sfuggire. La lista di figli di Napoli e dintorni è talmente lunga che ne verrebbe fuori una squadra che non sfigurerebbe in Serie A.

I migliori giocatori campani in attività

Creando una formazione con solo giocatori campani in attività, avremmo una rosa di tutto rispetto. Ai pali ci sarebbe senza dubbio Donnarumma (Psg), tra i migliori portieri al mondo e fresco vincitore del premio come miglior giocatore dell’Europeo, sostituito da Sepe (Parma), Mirante (Roma) e Terracciano (Fiorentina). In difesa ci sarebbe l’imbarazzo della scelta: Criscito (Genoa), Letizia (Benevento), Izzo (Torino), D’Ambrosio (Inter), Pezzella (Parma), Pisacane (Lecce), Rispoli (Crotone). Tra centrocampo e attacco si partirebbe da Insigne (Napoli), Quagliarella (Sampdoria), Immobile (Lazio), Insigne R. (Benevento), fino ad arrivare a Mandragora (Udinese), Verde (Spezia), Schiattarella (Benevento), Donnarumma A. (Brescia), Esposito (Inter).
Formazione ideale campana con un 3-4-3 molto offensivo: Donnarumma, Criscito (Letizia), D’Ambrosio (Izzo), Pezzella, Mandragora, Schiattarella, Verde, Insigne R., Immobile, Insigne, Quagliarella.

La questione “settore giovanile”

La questione settore giovanile del Napoli è ancora oggi molto dibattuta. Da anni si chiede al presidente Aurelio De Laurentiis un settore giovanile all’altezza, che al momento non è ancora arrivato. Le ragioni del patron azzurro, spiegate in una recente conferenza stampa del 30 giugno a Roma, non sono nemmeno così assurde. “Il fatto che il Napoli, negli anni della mia gestione, sia passato dalla Serie C all’Europa in poco tempo e con una certa facilità, ha dato l’impressione a tutti che potessimo avere il fiato per fare anche le altre cose, tipo investire tanto nel settore giovanile. Se guardo al lato sportivo poi non posso distrarre denaro per altro, non è semplice. Vi sareste accontentati di finire dodicesimi ed avere un settore giovanile di alto livello? Non si può fare tutto e avere tutto. Poi non tutti i genitori vogliono immaginare per i figli una permanenza in Campania. Molte famiglie indirizzano i figli verso Roma, Milano, Torino, Empoli o Bergamo.

Chiaro è che tra una zona in cui mancano risorse, infrastrutture e investimenti e una zona con più opportunità, una famiglia scelga la seconda. E gioca un ruolo fondamentale anche il fenomeno migratorio che porta molti cittadini del Sud a cercare fortuna al Nord.
C’è tuttavia un aspetto importante. Proprio ad una società come il Napoli, che ha da sempre bilanci in attivo e ha fatto le sue fortune attraverso acquisti mirati senza spendere più del dovuto, un settore giovanile all’altezza potrebbe aumentare ulteriormente il valore societario. Bisognerebbe investire sfruttando i talenti che nascono nel territorio campano. Basterebbe un nuovo Insigne per ripagare dell’investimento fatto, anche se appare lapalissiano che la certezza della nascita e formazione di un nuovo Insigne non sia sicura e automatica, ma come in tutti gli investimenti, ci si assume un rischio. E chi non risica non rosica.


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