Morte di Davide Bifolco, spunta il manifesto: “Ha osato contrastare la nostra forza”


Sbuca a Napoli, un manifesto, affisso abusivamente, che riapre non solo lo scottante capitolo della morte di Davide Bifolco, ucciso da un colpo di arma da fuoco da parte di un carabiniere ma che lascia, soprattutto, tutti senza parole. La notizia è stata riportata da Fanpage.it.

“Quella sera Bifolco Davide, come altri in precedenza, è morto perché ha osato contrastare la nostra forza, il nostro ordine. Lo stato ci arma a maggior parte dei cittadini ci sostiene e noi usiamo queste armi in loro nome e in loro difesa. Ci siamo stancati di sentire parlare di morti dovute alla nostra imperizia a usare le armi o alla nosta sconsideratezza; siamo addestrati per questo e la nostra professionalità non può e non dweve essre messa in discussione in nessun caso”: queste le parole più scottanti ed agghiaccianti dell’intero manifesto, firmato dal Sap (Sindacato Autonomo di Polizia), da sempre impegnato in prima linea per la difesa di tutte le vittime morte per opera delle forze dell’ordine. Tutto ciò avviene alla soglia del processo nei confronti del responsabile dell’uccisione.

Si fa riferimento, oltretutto, non solo alla morte di Davide ma anche ad altri decessi per cause analoghe: quella di Carlo Giuliani, Giuseppe Uva e Stefano Crucchi. Così si legge: “Nel caso della morte del giovane, come quello di  Giuseppe Uva, Carlo Giuliani, Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi e tutti gli altri che possiamo ricordare, abbiamo lasciato la parola agli avvocati ai mezzi di informazione e a tutti quelli che hanno cercato di addolcire la realtà. Ora basta! Vogliamo are udire la nostra voce, la voce delle forze dell’ordine.”

Dalla Sap fanno sapere su Twitter di non essere i responsabili di questo manifesto: “Smentiamo qualsiasi coinvolgimento nella vicenda del manifesto di Napoli e presenteremo esposto in Procura contro chi diffama il nostro sindacato”.

Ecco il manifesto integrale, nel quale potete leggere il testo per intero:

Manifesto


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