Torna il Boss delle cerimonie, successo televisivo o trionfo dei cliché?


Mi vedrete su Realtime ad Ottobre con il boss delle torte Buddy Valastro nella nuova stagione. – rivela il Boss delle cerimonie – L’11 settembre parto per gli Usa per celebrare un matrimonio famoso a Nyc. Sono l’unico a dare agli sposi la torta di Kate Middleton. La crisi? Non c’è. E vi racconto il matrimonio della figlia di Mario Merola“.

Don Antonio Polese, si è espresso su Radio Club 91 nel corso del programma “Sapori di Sera”, come riferisce Il Mattino, parlando dei matrimoni moderni e di come la crisi non si avverta nei matrimoni ridotti solo nel numero degli invitati: “prima le cerimonie erano con 250 persone. Anzi Mario Merola sposò la figlia con 550 persone. Lui stava sempre da noi – racconta – Quando dovevano intervistarlo diceva: la mia casa è la Sonrisa“.

Ad ottobre partiranno le nuove puntate della terza serie che “Saranno bellissime. L’11 settembre partirò per gli Stati Uniti, per celebrare un matrimonio importantissimo a New York e incontrerò il boss delle torte Buddy Valastro nella sua pasticceria . Faremo un gemellaggio“.

E sulla collaborazione con il canale Realtime, il boss delle cerimonie dice che è nata perché “siamo i migliori, hanno setacciato tutta la Campania per trovare un locale degno, quando sono arrivati a La Sonrisa hanno messo i semafori rossi e si sono fermati“.

Il seguitissimo reality televisivo però ha sollevato numerose critiche, arrivando anche in Parlamento con un’interrogazione promossa da Sel ed in particolare dai deputati campani Gennaro Migliore e Arturo Scotto. Perché la struttura ospitò il matrimonio di Marianna Giuliano e Michele Mazzarella, figlio del boss dell’omonimo clan, unione che aveva lo scopo di rafforzare i rapporti tra i clan di Forcella e quello di Santa Lucia. Inoltre la struttura “La Sonrisa” fu posta sotto sequestro preventivo per una serie di illeciti edilizi e lo stesso Antonio Polese, fu condannato a due anni e mezzo per favoreggiamento in quanto coinvolto nella macellazione abusiva di carni.

Nonostante il programma sia seguito, tanto da arrivare alla terza stagione, ha ottenuto sonori cori di critiche e accuse da parte dei napoletani, infatti sui social network sono numerosi i gruppi che chiedono la cancellazione del programma che è stato ritenuto volgare, kitsch e per niente divertente. Questo perché i partenopei faticano ad identificarsi in questi clichè che rappresentano una piccola parte di società, ma non la maggioranza del popolo napoletano.


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