Caffè e tumori. Dopo la carne l’OMS indaga anche sulla nostra bevanda


L’organizzazione mondiale della sanità investigherà anche la correlazione tra caffè e tumori. Dopo la condanna alle carni lavorate rosse, che l’ Iarc (Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro) avrebbe inserito nel Gruppo 1 (gruppo che stabilisce la relazione causa-effetto), lo stesso alla quale appartiene il tabagismo, i media, anche quelli nazionali, hanno immediatamente provveduto a lanciare l’allarme paragonando la pericolosità del consumare carni lavorate addirittura al vizio del tabagismo senza minimamente tenere in considerazione che, se è vero che l‘OMS ha stabilito una correlazione tra il cancro al colon retto e il consumo di carni rosse lavorate, è anche vero che tale classificazione non è assolutamente indice di pericolosità né di incidenza.

Secondo dati statistici citati dalla stessa OMS infatti il consumo di tabacchi risulterebbe estremamente più pericoloso del consumo di carni rosse, e non dirlo significa disinformare soprattutto i fumatori.

Adesso è la volta del caffè, già ampiamente chiacchierato in passato dalla trasmissione Report e dal triestino assaggiatore di caffè. Tra il 24 e il 31 maggio 2016 verrà affrontato dagli esperti dell’Iarc il tema “Caffè, Mate e altre bevande molto calde“. La fase di raccolta dati, in cui chiunque può segnalare studi scientifici riguardanti la cancerogenicità, si chiuderà il prossimo 22 aprile, mentre la ricerca degli esperti che faranno la valutazione si è chiusa lo scorso 25 settembre.

Potremo così finalmente sapere se sono maggiori i benefici che derivano dal sorseggiare la nostra amata bevanda o i “malefici”.

Senza voler contestare i dati scientifici, che senza ombra di dubbio vanno presi in seria considerazione, crediamo che un consumo moderato di caffè nero bollente non possa ammazzare nessuno.


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