Secondo l’FBI Roma e Milano sono a rischio terrorismo. Per Napoli…


Lo stato di allerta nelle più grandi cittè europee è altissimo per quanto riguarda l‘allarme terrorismo. Ma sembra che una seria preoccupazione concerne particolarmente l’Italia, nello specifico il Duomo e La Scala di Milano e San Pietro a Roma. L’allarme, seppur solo generico e senza nessuna base specifica che possa riguardare una progettualità terroristica, arriva dal FBI, il quale avrebbe girato ai servizi italiani un’informativa ricevuta dalla Dea, Agenzia Federale Antidroga.

L’Intelligence americana avrebbe affidato agli italiani 5 nomi sui quali indagare: si tratta di nomi arabi ma, finora, i controlli hanno avuto esiti negativi.

Non solo gli americani stanno informando l’Italia circa il livello di pericolo, il quale è arrivato a livello 2 (l’ultimo prima del livello che scatta solo in caso di attacco terroristico), ma anche gli altri paesi amici. Il primo risultato dell’allarme è stata una Circolare mandata dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza ai questori di Milano e Roma, nella quale si incitava a rafforzare i controlli.

Un primo falso allarme si è avuto presso l’Ambasciata Usa a Roma, vicino alla quale, presso la fermata dell’ autobus si è trovata una borsa scura sospetta: gli artificieri hanno estratto, tuttavia, solo un cuscino.

In ogni caso, martedì sera l’ambasciata statunitense, come si legge sul Corriere della Sera, ha lanciato un messaggio agli americani in Italia: «L’ambasciata Usa a Roma informa i cittadini Usa che i seguenti luoghi sono stati identificati a Roma e Milano come potenziali obiettivi per attacchi terroristici» facendo riferimento ai suddetti luoghi a rischio, ossia Il Duomo, La Scala e La Città del Vaticano.

Nonostante le istituzioni informano che non intendono attuare alcuna forma di allarmismo, sembra proprio che questo, invece, sia il risultato della strategia comunicativa adoperata, a prescindere dal linguaggio politico fazioso di qualche esponente partitico che cavalca l’onda per portare acqua al mulino delle differenze.

Pochi giorni fa, a riguardo, si è espresso il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il quale ha sottolineato che è escluso un rischio per Napoli, anche se allo stato attuale è tutto il mondo a essere in potenziale pericolo, e che la politica comunale agirà sulla strada del dialogo e del confronto: iniziative culturali e di inter-scambio sono in procinto di essere attuate nella città che sceglierà di fermare la violenza con la pace e la trasmissione sana delle idee. E quando il primo cittadino afferma che l’Isis, a suo parere, è anche un effetto collaterale delle guerre fatte finora, si espone oltre il confine del ruolo che rappresenta. Tuttavia, l’analisi-lampo sembra pienamente condivisibile.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI