Intervista all’artista presepiale Vitucci: “La mia fonte d’ispirazione è Napoli”


“Vide ‘o mare quant’è bello, spira tantu sentimento…”

Sono questi alcuni dei versi che compongono “Torna a Surriento”, la canzone composta dal musicista Ernesto De Curtis, celebrata da innumerevoli artisti e dedicata ad uno dei borghi più suggestivi del panorama campano.

Il senso di beatitudine e la maestosità del mare hanno da sempre ricoperto il ruolo di musa ispiratrice per tanti artisti del passato e, in particolar modo, hanno svolto la funzione di collante con il popolo napoletano e di rivendicazione della propria appartenenza culturale.

Chi tene ‘o mare s’accorgee tutto chello che succede. Po’ sta luntano e te fa’ senti comme coce”, ricorda Pino Daniele.

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In molti sono ad elogiarlo e, uno di questi, è stato l’artista presepiale Sergio Vitucci, che nelle sue singolari composizioni artistiche, ha saputo restituire al suo pubblico tutta la magnificenza del mare unito alla bellezza degli scorci partenopei. Nelle sue opere, nulla viene lasciato al caso: il movimento armonico del mare e delle onde, i dettagli propri di ogni borgo napoletano combinati con la rappresentazione della quotidianità del popolo.

Ogni elemento delle sue opere presepiali, realizzato con estrema cura e in modo minuzioso, è in grado di esprimere la forza evocativa e l’essenza relativa al luogo riprodotto.

Di seguito l’intervista al maestro Sergio Vitucci.

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– Chi è Sergio Vitucci e come nasce la sua arte?
Sono un autodidatta, presepista, ma anche marmista e scultore. La passione per la costruzione di presepi mi ha accompagnato sin dall’infanzia tanto che, già da bambino, mi cimentavo nel realizzare piccoli presepi per la mia famiglia. Negli ultimi anni, grazie all’esperienza e alla manualità acquisita, ho deciso di trasformare il mio hobby in professione, dedicandomi completamente all’arte presepiale.

– Nelle sue opere, il mare e il movimento delle onde è ciò che lascia lo spettatore senza fiato. Quali materiali utilizza per le sue composizioni e quanto tempo necessita per realizzarle?

Le mie opere sono polimateriche, ovvero, utilizzo molteplici materiali: legno, sughero, gesso, acrilico, polvere di marmo, vinavil, resine e, per la colorazione, mi servo di acrilici. Il tempo che impiego per realizzare un presepe varia dai quindici giorni ai due mesi circa.

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– Senza dubbio la peculiarità di ogni artista è una fervida creatività, tuttavia c’è qualcosa che la ispira nella costruzione dei suoi presepi?

Da buon napoletano non posso che essere attratto, e allo stesso tempo ispirato, da tutto ciò che la natura offre. La mia fonte d’ispirazione è la mia città, Napoli, con i suoi incantevoli paesaggi e i numerosi borghi marinari.

– Quale panorama partenopeo le piacerebbe realizzare in futuro?

Dopo aver realizzato Marechiaro e Castel dell’Ovo, il mio progetto futuro è riuscire a catturare ogni particolare della costiera amalfitana per trasformarla in presepe.

– Ogni artista ha, tra le sue opera d’arte, un capolavoro. Qual è il suo?

Tra le opere che ho realizzato, quella che ha riscosso maggior successo è Castel dell’Ovo che, durante il periodo natalizio, sarà esposta alla mostra presepiale che si terrà nel Castel dell’Ovo.

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