Ercolano, il sindaco contro i botti. Multe salate per chi non rispetterà l’ordinanza


Ho firmato l’ordinanza di divieto di vendita di fuochi proibiti, chiedendo alle forze dell’ordine di vigilare in maniera intensiva su questo fronte, al fine di evitare incidenti che coinvolgano persone, animali o oggetti. Allo stesso tempo invito la cittadinanza – ed in particolar modo le persone adulte – ad evitare ogni tipo di eccesso e a tutelare i bambini, evitando di utilizzare botti che, se inesplosi, potrebbero provocare danni seri a chiunque li raccolga. Tutto ciò nella speranza di festeggiare queste ricorrenze nella massima sicurezza“. Così il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, presenta le limitazioni imposte dal Comune circa la vendita dei fuochi pirotecnici non consentiti dalla legge.

Un’usanza quanto mai radicata non solo ad Ercolano, ma in tutti i territori del napoletano, contro cui qualche giorno fa si era già schierato il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, e che ora sarà combattuta anche nella città degli Scavi e del Vesuvio. Nell’ordinanza sulle “Misure per la prevenzione dei rischi derivanti dall’impiego di artifici pirotecnici” si legge infatti che l’amministrazione comunale intende promuovere, nel periodo antecedente il Natale, una specifica attività di prevenzione, a tutela dell’incolumità dei cittadini, nella quale è fortemente impegnata la Polizia Municipale. Nello specifico, quest’ultima sarà chiamata ad evitare che sia i negozi autorizzati che i più classici venditori ambulanti (muniti di regolare licenza) vendano ai clienti materiali esplosivi non regolari.

Sarà ovviamente possibile, invece, vendere ed acquistare i botti legali, con etichettatura che dia le necessarie garanzie in ordine alle condizioni di sicurezza richieste dai vari decreti ministeriali in materia. Decreti che impongono alle cosiddette “bancarelle” la vendita dei soli prodotti pirotecnici appartenenti alla V categoria , gruppo D ed E, per i quali in genere non occorre licenza della Polizia di Stato.

Chiunque non osserverà queste poche ma perentorie disposizioni incorrerà in multe che potranno andare da 25 a 500 euro, con la possibilità – laddove vi siano dei rilievi di natura penale – di una denuncia all’Autorità Giudiziaria.

 


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