Scoperto giro di sesso in Centro massaggi. Ecco la prostituzione di cui non si parla


A Caserta, i Carabinieri di San Nicola la Strada hanno denunciato, per favoreggiamento alla prostituzione, due cittadini asiatici che, dietro la facciata di un Centro Massaggi, in realtà possedevano un giro di prostituzione di donne asiatiche. Oltre la cifra del messaggio consueto, le ragazze prendevano una cifra che andava dai 50 ai 100 euro per prestazioni extra. Il Centro Massaggi era situato nel rione AcquaViva.

Nel corso degli ultimi anni diversi sono stati i blitz delle forze del’ordine che hanno portato alla luce dinamiche sessuali clandestine, nascoste sotto le insegne di Centro Massaggi. Come, ad esempio, il Centro asiatico scoperto ad ottobre scorso a Santa Lucia, che promuoveva massaggi hard e servizi di happy ending. Per chi ne fosse allo scuro, tale locuzione indica la conclusione felice del massaggio, ossia una fine che preveda un piacere sessuale.

Un modo nuovo e “pulito” per esercitare, latentemente, la prostituzione. Una modalità spinta ma discreta per consumare un rapporto sessuale a pagamento, senza la vergogna morale del gesto tipico. Nuovi gesti e nuovi approcci mentali per rendere più accettabile alla propria morale un gesto culturalmente condannabile.

Nonostante i casi di arresto abbiano riguardato spesso Centri Massaggi asiatici, non si può dire che tali business non appartengano anche a numerosi cittadini nostrani. Nascono come funghi e si pubblicizzano con messaggi pubblicitari ambivalenti, i quali lasciano intendere, neanche molto velatamente, che oltre al normale massaggio altri sono i servizi su cui si può contare. Ecco un esempio di un Centro Massaggi a Napoli:

“BODY MASSAGE è un massaggio dolce e delicato…. che accarezza tutto il corpo prestando particolare attenzione alle zone più sensibili e ai punti energetici, REGALATI UNA PAUSA DI INTENSISSIMO PIACERE”.

“Classe ed eleganza racchiusi in un’unico nome XXX….. dove dolci e belle operatrici vi accompagneranno in un vortice di pura passione….ma……con eleganza…..”.

Le inserzioni si possono trovare facilmente su siti accessibili a tutti, sono accompagnate da foto che nulla hanno a che fare con massaggi professionali, terapeutici o di semplice relax: donne procaci con seni scoperti, ragazze stese, interamente nude, che mostrano cosce e schiena, primi piani di sederi con biancheria succinta.

Una piaga sociale non trascurabile se si pensa che il target maschile di queste nuove dinamiche sessuali è molto trasversale e non riconducibile a nessuna scala sociale. Dagli uomini incravattati a ragazzini, i centri massaggi, collocati sia in città che in provincia, hanno una vasta clientela. Le ragazze, molte italiane, prendono una piccola percentuale sulla tariffa, talvolta molto alta, che viene quasi interamente incassata dai gestori. In effetti i Centri con operatrici italiane adoperano il made in Italy proprio come pubblicità: “Eleganza, classe, femminilità con le nuove operatrici napoletane!”.

Sebbene siano realtà che gran parte della società, probabilmente, conosce, restano scenari di cui non si parla. Ghetti sub culturali che, inevitabilmente, fanno parte del nostro sistema. Essi sono tacitamente accettati, nonostante la dialettica quotidiana sull’emancipazione dei sessi, sullo sfruttamento femminile, sul degrado della vendita del proprio corpo. E anche se non si tratta di schiavitù nel senso letterale del termine è facilmente deducibile che molte giovani ragazze, anche nostrane, lo fanno per forti esigenze economiche. Anche questo è sfruttamento… della povertà.


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