Camorra, 24 arresti per il clan Lo Russo: imponevano la vendita e il prezzo del pane ai supermecati


C’è voluta l’intesa di carabinieri, squadra mobile e guardia di finanza, ma alla fine in molti sono finiti in manette. Per la precisione sono ben 24 i membri appartenenti al clan Lo Russo raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip, il giudice per le udienze preliminari, ed eseguita durante la notte, quando appunto sono avvenuti gli arresti. Molti i reati contestati agli uomini di camorra, tra cui l’imposizione della vendita del pane e del suo prezzo a diversi supermercati, salumerie, e addirittura venditori ambulanti della zona di Miano, territorio di dominio della cosca facente capo ai Lo Russo.

A questi – come rivela l’edizione odierna del portale IlMattino.it – sono stati contestati, inoltre, i reati di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione a danno degli stessi esercenti, detenzione illegale di armi da guerra e di quelle comuni, nonché – per alcuni di essi – tentato omicidio. Le indagini condotte da una squadra dell’antimafia napoletana hanno, infatti, portato al riconoscimento di alcuni uomini di camorra del clan Lo Russo resisi artefici del tentativo di assassinare un membro di un gruppo rivale non meglio specificato dalle forze dell’ordine.

Quest’ultime hanno così messo a segno un duro colpo per la camorra della periferia nord di Napoli, tanto più che tra gli arrestati figura non solo la cosiddetta manovalanza, ma vi sarebbero anche alcune menti del clan, tra cui gestori, promotori e imprenditori conniventi con i malavitosi, tutti chiamati a dimostrare la propria innocenza rispetto alle accuse loro rivolte nel corso del processo che li attenderà di sicuro, anche se non ne si conoscono ancora le date.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI