Caro-ombrellone, prezzi alle stelle in tutta Italia: ecco dove costa di meno


Si può dire che finalmente è arrivata la tanto amata estate e che quindi gli italiani si troveranno a fare i conti con il caro-ombrellone. In tutta Italia gli aumenti sono in media del 2,4% rispetto all’estate 2015: tra ombrelloni, sdraio, lettini, e vari servizi, una giornata al mare può costare 59 euro per una famiglia composta da due adulti e due bambini. Prezzi che possono arrivare fino a un picco di 78 euro in Sardegna. Dati emersi da un’indagine condotta dall’Adoc. Bisogna anche dire che con il passare degli anni le strutture balneari si presentano sempre più al passo con una clientela sempre più esigente offrendo sempre più servizi.

Come riporta Repubblica.it, le Regioni dove si registrano i maggiori aumenti sono Sardegna (+5,2%) e Campania (+4,1%), seguite da Puglia e Abruzzo (+3,8%), Basilicata e Marche (+3,7%). Mediamente, i costi per il solo utilizzo dei servizi standard è pari a poco meno di 30 euro per famiglia. Ma nel calcolo vanno inseriti quelli per la ristorazione, con una spesa media di 25 euro a famiglia e gli extra. Una famiglia può quindi arrivare a spendere 59 euro per una giornata al mare, con punte minime in Molise (48 euro) e massime in Sardegna (78 euro).

Nonostante il lieve rialzo dei costi il mare e le località balneari italiane – osserva Roberto Tascini, presidente dell’Adoc – continuano ad essere le mete preferite dai turisti italiani, scelte dal 65% dei partenti. La Sicilia è la Regione più gettonata (19% delle preferenze), seguita da Puglia e Lazio. Il periodo preferito per il soggiorno è ovviamente agosto, ma anche settembre, che mediamente prevede prezzi inferiori del 30% rispetto all’alta stagione“. Secondo l’Adoc gli stabilimenti possono diventare il miglior alleato per promuovere il turismo balneare e culturale, per tutelare l’ambiente costiero e rilanciare l’economia blu, ma la loro gestione deve essere ripensata.

La spesa (ingresso, ombrellone, lettino, sdraio) per un giorno va da un minimo di 25 euro in Campania, Sicilia e Molise ad un massimo di 40 euro in Sardegna. A seguire Liguria con 39 euro, Toscana con 36 euro, Veneto 32,5 euro, Emilia Romagna 30 euro. Si spendono in media 29 euro nel Lazio, 28 euro in Friuli Venezia Giulia, Marche e Basilicata. Prezzi più contenuti in Calabria con 27,50 euro, Abruzzo e Puglia con 27 euro. Tirando le somme la media in Italia arriva a 29,80 euro.

I costi salgono con gli extra, dal cibo alla doccia, parcheggio e cabina, che pesano dai 23 ai 38 euro in più (in media 30,40 euro). Servizi che fanno lievitare la spesa fino alla cifra record di 80 euro in Sardegna. “Gli stabilimenti balneari, se ben gestiti, possono diventare il primo baluardo per la tutela dell’ambiente costiero e marittimo ed essere il giusto viatico per il rilancio del turismo, sia balneare che culturale, e dell’economia blu, legata al mare – continua Tascini – il settore sicuramente non vive un buon momento, il calo delle presenze e degli investimenti degli ultimi anni, dovuto anche alla continua incertezza sulla durata delle concessioni, ha inciso profondamente sulla loro economia, soprattutto al Sud. Sarebbe opportuno – suggerisce Tascini – mantenere aperta la stagione balneare anche dopo la fine dell’estate, in particolare nelle Regioni più favorite dal clima. I prezzi più bassi nei periodi classicamente fuori stagione possono costituire un incentivo in più per le famiglie“.

Il caro-ombrellone non tocca però la città di Napoli, il capoluogo campano ferma i prezzi nonostante sia tra le più gettonate. La spesa media per un ingresso e un lettino in uno stabilimento tra Posillipo e Bagnoli costa tra i 12 e i 20 euro. Molte strutture infatti hanno il prezzo invariato da anni, per attrarre sempre più turisti, spiegano gli esercenti.
In questo periodo c’è voglia di Napoli, infatti arrivano sempre più orientali, arabi, europei, e americani. Nello scorso weekend si sono registrate 15 mila presenze, un pienone per alberghi e b&b. Un numero destinato a crescere per la settimana prossima, da giovedì a domenica, in vista dell’evento per i 30 anni di attività di Dolce & Gabbana.


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