A Roma un vulcano come il Vesuvio: si sta svegliando


Secondo uno studio pubblicato il 12 luglio scorso su Geophysical Research Letters, si starebbe risvegliando il vulcano dei Colli Albani, a pochissimi chilometri di distanza da Roma. Gli studiosi già sapevano da qualche anno che i colli altro non erano se non un vulcano, per lo meno quiescente, data l’assenza nel corso della storia di notizie riguardanti delle eruzioni. Nella zona dei Colli Albani, tuttavia, sono stati rinvenuti materiali di origine eruttiva. Studiando questi resti i geologi e i vulcanologi hanno dedotto che in determinate e precise circostanze il vulcano dei Colli Albani avrebbe delle potenzialità distruttive simili a quelle del Vesuvio.

Un input ad intensificare gli studi sulla zona è stato il rilevamento dell’apertura di nuove bocche del vulcano che emettono vapori, generando scosse di terremoto e provocando l’innalzamento del suolo. Questi elementi, insieme a rilevazioni via satellite, hanno consentito di giungere alla conclusione che i Colli Albani potrebbero prestarsi a un nuovo ciclo eruttivo, probabilmente tra 1000 anni.

Gli abitanti di Roma e dintorni non sono dunque in rischio immediato, però resta spaventosa l’ipotesi che in un futuro, seppur molto lontano, potrebbe verificarsi un’eruzione catastrofica. In particolare, il centro di Roma potrebbe essere raggiunto da una grossa quantità di ceneri se il vento soffiasse in quella direzione, mentre i dintorni dell’edificio vulcano verrebbero travolti.

Ad allertare gli studiosi ci hanno pensato uno sciame sismico durato dal 1991 al 1995, con la conseguenze rilevazione di un sollevamento piuttosto repentino dei Colli Albani. Come hanno scritto anche i quotidiani nazionali ed internali, come ad esempio il Telegraph, nell’agosto del 2013 una terza bocca vulcanica si è aperta poco distante dall’aeroporto di Fiumicino.

Gli studiosi ipotizzano che il vulcano in questione segua un ciclo di 31.000 anni di eruzioni e fasi di quiete: in prossimità del risveglio si avrebbe la formazione di una bolla di magma che fa innalzare il livello del terreno. La particolare conformazione geologica circostante negli ultimi 200mila ha fatto in modo che non si potesse aprire la frattura esistente, senza la quale il magma non può fuoriuscire, mentre adesso sarebbe cambiato qualcosa: la frattura, che non si apriva perché le strisce di terra erano spinte l’una contro l’altra, adesso stanno scivolando l’una sull’altra, perciò potrebbe verificarsi la fuoriuscita di magma.

La prossima eruzione importante, secondo gli studiosi, dovrebbe non avvenire prima di più o meno 1000 anni, anche se eventi minori potrebbero aver luogo praticamente in ogni momento, come per ogni vulcano. Per evento minore si intende anche un fenomeno di piccola portata, non pericoloso per l’uomo, ma comunque riconducibile all’attività del vulcano dei Colli Albani. Un’eventuale eruzione, in ogni caso, sarebbe preceduta dalla formazione di un cono.


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