Il suo difensore, scrive ilmeridianonews, ha chiesto la scarcerazione o in sub ordine gli arresti domiciliari. Ma le accuse pendenti su Guarente sono pesanti: omicidio premeditato e occultamento e distruzione di cadavere e difficilmente, quindi, lascerà il carcere di Poggioreale.
In carcere, con Guarente, c’è anche il suo presunto complice, Francesco De Turris, un pregiudicato di Ponticelli che gli avrebbe fornito la pistola calibro 7,65 (mai ritrovata) con la quale sarebbero stati esplosi i due colpi mortali che hanno ucciso il povero Vincenzo.
Intanto, sono ancora da verificare i resti ossei ritrovati ieri nel garage di Ponticelli. Solo il test del Dna permetterà di stabilire se appartengano al giovane ucciso.