Foto. San Pietro offusca l’abete “Spelacchio”, il presepe in piazza è napoletano


Un grande presepe napoletano troneggia a piazza San Pietro a Roma, donato dall’Abbazia di Montevergine per il Natale 2017.

Collocato il 7 dicembre scorso verrà ammirato da milioni di fedeli che stanno già visitando la Città del Vaticano per le festività natalizie. E’ diventato la “guest star” della piazza vaticana ed ha conquistato i cittadini, delusi invece da “Spelacchio”, come è stato soprannominato sui social l’abete collocato dalla Giunta Comunale in Piazza Venezia. Il triste nomignolo gli è stato affibbiato perché troppo scarno e secco, probabilmente dovuto ad una malattia della pianta.

“Spelacchio” a piazza Venezia, foto su Instagram di montanelli_e

La comunità benedettina di Montevergine, con il supporto della Regione Campania, ha offerto questa bellissima opera presepiale in stile settecentesco napoletano, realizzata dalla Bottega d’Arte presepiale Costabile e Cantone di Napoli, che ha come tema le sette opere della Misericordia, tema tanto caro a Papa Francesco.

Il presepe è un’opera “monumentale” composto infatti da 20 statue di circa due metri l’una, organizzate in una scena di circa 80 metri quadri.

Il presepe, quest’anno, realizzato nella tipica espressione dell’arte napoletana, è ispirato alle opere di misericordia. Esse ci ricordano che il Signore ci ha detto: «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro» (Mt 7,12). Il presepe è il luogo suggestivo dove contempliamo Gesù che, assumendo su di sé le miserie dell’uomo, ci invita a fare altrettanto, attraverso azioni di misericordia”. Con queste parole Papa Francesco ha salutato la nostra delegazione, invitandoci tutti alla riflessione per poter vivere un Natale dove dovremmo farci portatori di misericordia, prestando attenzione alle necessità dei poveri e di coloro che, come Gesù, ci richiamano ai nostri doveri di cristiani, di accoglienza, di solidarietà, di generosità.
In piazza San Pietro credo che abbiamo sperimentato tutti qualcosa di straordinario, un continuo susseguirsi di emozioni che ci hanno toccato da vicino in quanto figli di Dio e fratelli nel mondo, di questo mondo che ci accomuna, nel nostro percorso di vita, nel nostro pellegrinaggio terreno, nella sofferenza e nell’amore. Abbiamo sperimentato, attraverso gesti di amicizia e di solidarietà tra le delegazioni, che forse non siamo così lontani, ma siamo tutti potenziali costruttori di pace“, questo il messaggio di Riccardo Luca Guariglia, Abate di Montevergine.


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