Napoli, padre diventa “guardia del corpo” del figlio contro le baby gang


Napoli – In questo clima di terrore in cui ragazzini aggrediscono loro coetanei e anche i più grandi senza un apparente motivo, spesso solo per il gusto di sembrare i più forti, c’è chi adotta delle soluzioni personali per controllare i proprio figli. Così un padre ha iniziato a seguire il figlio di 15 anni quando esce la sera nella cosiddetta zona dei “baretti” dove spesso si consumano questi raid contro i ragazzi che cercano di trascorrere una serata tranquilla tra amici.

Questo papà di 42 anni che non vuole essere definito “detective” o “giustiziere”, ogni sabato sera si ritrova a fare le ronde nella zona frequentata dal figlio. Cerca di mantenersi nelle vicinanze per tenere sotto controllo le frequentazioni del figlio, capire con chi si trova e se c’è in giro brutta gente. Guarda da lontano senza farsi vedere per non mettere in imbarazzo il figlio. Talvolta se sa che è in un posto sicuro, torna a casa.

L’uomo racconta all’Ansa, che da due anni “sorveglia” il figlio: “Lo faccio da due anni ormai, da quando Marco esce con gli amici. Ovviamente resto in incognito, mio figlio non me lo perdonerebbe se mi facessi vedere. E se mi accorgo di qualcosa che non quadra, faccio in modo di avvisarlo con una telefonata oppure intervenendo come se stessi passando di lì per caso”.

“A volte, se vedo strani movimenti in zona, lo chiamo, gli dico che mi trovo anch’io da quelle parti e invito lui e i suoi amici a raggiungermi con la scusa di un gelato. Altre volte, invece, la mia guardia dura poco. Mi sincero che sia in un luogo tranquillo e torno a casa”.

Qualcuno potrebbe trovare eccessiva la reazione del padre, ma queste escalation di violenza che si consumano a Napoli, in quella zona che una volta era frequentata solo da figli della borghesia, costringono in qualche modo ad adottare drastiche misure di sicurezza, per “salvare” i propri figli da ragazzini impazziti a briglia sciolta.

Il padre 42enne dopo due anni si è anche fatto un’idea di chi siano queste baby gang: “Sono bande di ragazzini che calano soprattutto dalla periferie e che vengono qui con l’idea di fare una bravata, di imporre una sorta di predominio in un territorio che non è il loro. A quel punto basta un qualunque pretesto per far scattare la violenza. Le forze dell’ordine sono molto più presenti rispetto a un tempo, ma non basta”.

Anche i titolari dei bar e gelaterie di via Carducci sono preoccupati e hanno reagito di conseguenza. C’è chi chiude prima la sera, evitando il problema. Per altri bisognerebbe controllare la vendita dell’alcool.
Gli episodi purtroppo continuano, ultimo nella notte a Porta San Gennaro un ragazzo di 17 anni è stato colpito alle gambe con colpi di pistola senza motivo.


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