La Campania si candida alla sperimentazione sulla fusione nucleare: è polemica


La Regione Campania governata dal presidente Vincenzo De Luca vorrebbe ospitare una sua grossa iniziativa di ricerca che si chiama Dtt, Divertor Tokamak Test. Questo progetto riguarda una sperimentazione sul nucleare. Oltre alla Regione Campania, candidatasi due giorni prima della chiusura del concorso, si sono candidate altre 9 Regioni tra cui: Abruzzo, Emilia-Romagna  Toscana, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia e Veneto.

Di questa iniziativa però nessuno ne sapeva niente, fin’ora. Difatti ieri mattina in Consiglio Regionale presieduto da Rosetta D’Amelio, arriva un ordine del giorno firmato dal  Movimento Cinque Stelle che ha come oggetto: “Sperimentazione sulla fusione nucleare”. Alla risposta data dalla presidentessa del Consiglio sulla non urgenza dell’argomento i grillini decidono di divulgare la notizia mezzo stampa.

Ma cos’è il Dtt, Divertor Tokamak Test? E’ pericoloso? Questo non è altro che un cilindro di 10 metri d’altezza e 5 di raggio nel quale verranno infilati 33 metri cubi di plasma alla temperatura di 100 milioni di gradi. Avrà un’intensità di corrente di 6 milioni di Ampere e un carico termico sui materiali fino a 50 milioni di watt per metro quadro. In parole povere possiamo dire che è una centrale nucleare a fusione.

Questa sarà in grado di fornire energia elettrica alla rete entro il 2050. L’obiettivo posto da Enea è quello di non dipendere più esclusivamente dal combustibile fossile. Insomma tanto una sciocchezza non è. L’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile sta cercando un sito dove collocare questo polo sulla sperimentazione nucleare.

A far gola a tutte le Regioni candidatesi per ospitare il progetto è l’enorme finanziamento in ballo. Si tratta complessivamente di 500 miloni di euro così divisi: mutuo europeo di 250 milioni d’euro, erogato dalla Banca Europea degli Investimenti; finanziamenti nazionali di varia natura pari a 160 milioni; contributi da Eurofusion per 60 milioni e perfino 30 milioni di euro in componenti che arrivano dalla  Repubblica Popolare Cinese, in qualità di partner scientifico del progetto.

Questo è ciò che si evince nella delibera di giunta della Regione Campania: “Un impatto occupazionale previsto di oltre 1.500 addetti  e con ricadute scientifiche e tecnologiche che richiedono il coinvolgimento di istituzioni di ricerca, università, imprese e pmi che operano nel campo della superconduttività, della meccanica di precisione, dell’elettronica di precisione.”


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