Sporco, farmaci scaduti, marciume: da brividi lo stato dell’ospedale di Capri


 

Dal 2014 un presidio per salvare il Capilupi, ma da allora la situazione dell’unico ospedale presente sull’isola di Capri è andata peggiorando sempre più. Scioccante, infatti, la relazione stilata in questi giorni dal servizio ispettivo dell’Asl di Napoli: farmaci scaduti, scarse condizioni igieniche, infiltrazioni alle pareti, frigoriferi per conservare i medicinali guasti e strumenti malfunzionanti.

Ad attirare nuovamente l’attenzione sul nosocomio Capilupi la protesta degli isolani, andata in scena alcuni giorni fa: lenzuola a mo’ di striscioni per reclamare il proprio diritto ad avere un luogo sicuro adibito alle cure mediche. Una esortazione a cui ha risposto immediatamente il sindacato Uil, che ha provveduto a segnalare agli organi competenti le gravi carenze della struttura ospedaliera caprese, tanto da far scattare l’ispezione dell’Asl, avvenuta nella giornata di ieri.

Dalla relazione degli ispettori è emerso che le condizioni igieniche e infrastrutturali dell’ospedale Capilupi sono ormai imbarazzanti e pericolose per la salute dei pazienti. In alcune sale operatorie, per esempio, mancano controsoffittature; in altri reparti ci sono infiltrazioni d’acqua.

Soprattutto i frigoriferi atti alla conservazione dei medicinali o sono guasti o hanno i termostati che segnano temperature errate. Tra l’altro, molti farmaci sono risultati essere scaduti. Come se non bastasse, locali adibiti all’esclusiva conservazione di sacche di sangue, sono pieni di altro materiale, che sicuramente dovrebbe stare altrove.

Manca persino l’inchiostro per stampare delle analisi o degli interventi di sterilizzazione. In ultimo, le sale operatorie per la dialisi – che necessita di ambienti perfettamente sterili – sono piene di polvere e di oggetti sparsi ovunque, quasi come fossero spazi da discarica.


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