Caso Alvino, le scuse degli ultras non bastano: Digos valuta accusa di violenza privata


CALCIO NAPOLI – Sembrava essersi risolta con un goliardico video di scuse e di chiarimento la vicenda che ha coinvolto Carlo Alvino e un paio di ultras nel pre-gara di Napoli- Torino. Infatti in quell’occasione il giornalista venne avvicinato in maniera abbastanza minacciosa da due tifosi, al punto tale che Alvino è stato costretto a interrompere la diretta tv. Dopo poche ore è circolato sui social un video in cui i protagonisti e la vittima si abbracciavano e ridendo chiarivano il fattaccio.

Ma questo non è bastato per far finire il tutto in una bolla di sapone. Al punto tale che la Digos allarmata, ha deciso di indagare e nel caso ipotizzare reati e procedere così alle dovute pene se si conferma l’accusa di violenza privata. Lo stesso giornalista anche ieri in diretta radio ha preferito non approfondire l’argomento, in quanto ancora scosso e deluso. E la sua volontà di non sporgere immediatamente denuncia, come riporta la Repubblica, è stata dettata dal chiarimento avvenuto poco dopo. Ma questo non rende tutta la vicenda meno grave.

Inoltre a sottolineare l’assurdità della vicenda è stato anche un testimone oculare, l’avvocato penalista Edoardo Cardillo, presidente del Napoli club Tribunale che ha dichiarato: “Siamo rimasti tutti sbigottiti. Inoltre erano presenti anche dei bambini e una ragazza disabile. Davvero non sappiamo spiegarci cosa sia successo”.


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