Crisi istituzionale, de Magistris: “Ci state portando al baratro. Napoli vuole vivere”


Dopo la due giorni di congresso per il suo movimento politico (DeMa), il sindaco di Napoli Luigi de Magistris è stato eletto per acclamazione presidente, mentre l’assessore Enrico Panini ricoprirà il ruolo di responsabile nazionale del movimento.

Lo stesso de Magistris, via Facebook, ha commentato le ultime vicende politiche nazionali con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella pronto a incaricare Carlo Cottarelli, dopo il veto su Savona (non il primo caso nella storia della Repubblica Italiana) e la rinuncia di Giuseppe Conte.

L’Italia è senza un governo nel pieno delle sue funzioni da gennaio. Dal 4 marzo, poi, siamo proprio senza governo. A Napoli, senza soldi, con le casse pignorate per mesi e nonostante l’assenza o l’ostilità di governi nazionali e regionali, governiamo. Mentre a Roma si discute in un clima di depressione, rancore e violenza, a Napoli si governa e si lavora senza sosta. Con umiltà, serietà, abnegazione, competenza, coraggio, passione e amore. Non ci interessano il potere e il sistema che corrodono, la troika europea, i contratti contro Costituzione“, ha detto il primo cittadino partenopeo.

Da queste parti possiamo sbagliare – ha continuato – non centrare tutti gli obiettivi, ma lavoriamo solo per il popolo, che noi non tradiamo mai, e per la nostra Città. E Napoli sale sempre più in vetta per tanti fatti positivi. Se come pare lo scenario nazionale continuerà ad essere fosco ed anche pericoloso per incompetenze, bramosie di potere, lotte di palazzi e tradimenti elettorali, non ci resta che rafforzare l’autogoverno popolare della nostra Città. Consolidiamo ancora di più una forte unità tra popolo e rappresentanti eletti“.

Poi un chiaro riferimento al “Debito ingiusto“, con il sindaco che attende l’evolversi della vicenda politica nazionale: “In attesa di risposte governative e parlamentari che non si sa se e quando arriveranno, siamo pronti, con il diritto e con la Costituzione, a cancellare tutti i debiti ingiusti, illegittimi, illegali ed odiosi – quali quelli derivanti dai commissariamenti di Stato del post-terremoto e dell’emergenza rifiuti, nonchè quelli dei derivati delle giunte che ci hanno preceduto – che non ci consentono di applicare i principi costituzionali garantendo al popolo i suoi diritti. Mentre a Roma si discute senza sosta, si trama per il potere, si realizzano accordi e si consumano disaccordi, c’è un’Italia che va vanti, che soffre, che lavora e produce“.

Infine, un appello diretto ai personaggi politici del momento: “Noi a Napoli andiamo avanti per la nostra strada: diversa dal renzismo, dal berlusconismo e dall’accordo tra M5S e Lega. In queste tre strade diverse dalla nostra c’è una presenza costante che si vede e non si vede: Berlusconi. Ci state portando al baratro, ma noi vogliamo vivere e Napoli oggi è viva più che mai. Ed allora l’autonomia ce la prendiamo subito, ampia e forte, staremo così meglio tutte e tutti e contribuiremo anche a costruire un’Italia più unita e coesa nella valorizzazione delle sue differenze“.


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