Carlo Cottarelli: il “signore” della Spending Rewiew contro la Flat Tax


Convocato al Quirinale, dopo la rinuncia di Giuseppe Conte causa il veto su Paolo Savona, Carlo Cottarelli è pronto a ricevere dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’incarico per la formazione del Governo.

Economista di 62 anni, Cottarelli viene ricordato come Commissario straordinario per la Revisione della spesa pubblica, nominato nel 2013 da Enrico Letta. A distanza di un anno Renzi lo riassegnò al Fondo Monetario Internazionale, dove ha svolto gran parte della sua carriera, soprattutto come esperto di apparati fiscali.

Con un passato anche presso la Banca d’Italia, il suo incarico governativo più rilevante è stato proprio quello, seppur da semplice consulente, alla Spending Rewiew: il tentato taglio degli sprechi della pubblica amministrazione. Dopo il suo incarico produsse un dossier corposo, nel quale riportò tutti i possibili interventi da attuare per un risparmio di circa 32 miliardi di euro, ma, come da lui stesso ammesso, trovò poca collaborazione da parte della politica.

Nel continuare i suoi studi sulla spesa pubblica, ha assunto la carica di direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano, convinto, come riferito qualche mese fa, dell’esigenza di ridurre il deficit e tener sotto controllo la spesa.

Mai convinto della bontà della Flat Tax, cavallo di battaglia di Salvini, ha recentemente risposto sull’assenza di coperture per la quasi totalità delle misure previste dal contratto Lega-M5S. Va detto anche che il leader pentastellato Di Maio ha corteggiato Cottarelli in campagna elettorale, sostenendo in più occasioni che il piano dell’economista poteva essere preso in considerazione, ma questa fu la risposta di Cottarelli: “Un chiarimento: Di Maio ha appena detto durante il programma dell’Annunziata che un governo 5 Stelle applicherebbe il piano Cottarelli, anche se non tutto, in particolare non i tagli alla scuola. Nel mio piano non c’erano tagli alla scuola o in generale alla pubblica istruzione“.

Mai dichiaratamente contro l’Unione Europea e la moneta unica, infine, non ha nascosto però le sue perplessità sulle politiche restrittive di Berlino che condizionano i Paesi come l’Italia che, tuttavia, ha la colpa di tenere i conti in disordine. In vista di un eventuale incarico si fanno anche i primi nomi per la squadra di Governo, come quelli di Paolo Tronca, già commissario straordinario del Comune di Roma, e del presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone.


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