Contromano in tangenziale, pena ridotta a Mormile perché “era ubriaco”


Sono state rese note le motivazioni dei giudici della Corte d’Assise d’Appello del tribunale di Napoli, che hanno ridotto la pena inflitta ad Aniello Mormile: da 20 a 10 anni di carcere. Il dj che il 25 luglio del 2015 imboccò la Tangenziale contromano, provocando la morte della fidanzata e del guidatore dell’altra auto, si trovava in “stato confusionale” a causa dell’alcool.

Sostanzialmente, secondo i giudici non fu omicidio doloso perché Mormile era ubriaco alla guida. Non ci fu alcun tentativo di suicidio. Fu un comportamento “di sconsideratezza inimmaginabile”, ma non fu omicidio doloso. Quindi, a causa del suo tasso alcolemico di 2,15, Mormile si confuse al momento di imboccare la Tangenziale ad Agnano e, anziché dirigersi verso Fuorigrotta, andò verso Pozzuoli. Questa, l’ipotesi sostenuta dai giudici, che rivelano ulteriori dettagli su quella tragica notte.

Le motivazioni scritte sulla sentenza, infatti, parlano di Aniello Mormile e Livia Barbato come una coppia felice. Non ci sarebbe stato alcun litigio tra i due, come mostrerebbero le immagini catturate dal locale dove avevano trascorso la serata, con Aniello e Livia che si tenevano mano per la mano.

I giudici sottolineano poi come l’ingresso di Agnano della Tangenziale sia particolare: “Gli svincoli di immissione – si legge nella sentenza, i cui stralci sono riportati dal Corriere del Mezzogiorno – sono invertiti: per recarsi verso Fuorigrotta e Vomero, che si trovano a destra rispetto ad Agnano, bisogna prendere quello di sinistra, mentre per andare a Pozzuoli, che si trova a sinistra rispetto ad Agnano, si deve prendere quello di destra“.


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