Zagaria, camorrista anche in carcere: minacce, violenze e percosse agli agenti


Michele Zagaria, uno dei boss più importanti del clan camorristico dei casalesi, sta scontato dopo 16 anni di latitanza, i suoi tanti ergastoli in carcere. Un uomo che nella sua vita si è macchiato di delitti atroci, molti dei quali sono stati raccontati grazie alla fiction Sotto Copertura andata in onda su Rai 1 l’anno scorso.

Il boss però continua a rendere turbolento e invivibile il suo lungo e meritato soggiorno in carcere. Un’anima inquieta e dannata che dagli ultimi rapporti del direttore del penitenziario di Milano, sembra aver toccato apici di violenza e minaccia.

Ben 11 sono gli episodi di disagio che ha creato alle forze dell’ordine e alle diverse figure professionali, che dovrebbero aiutarlo nel suo percorso. Offese insensate, come quelle che ha rivolto al direttore del carcere durante un consulto medico. Il boss avrebbe infatti detto: “Il direttore lo paragono a una busta dell’immondizia e io l’immondizia la butto fuori”. Ma non solo, la sua frustrazione perenne l’avrebbe scaricata sulle telecamere di sorveglianza distruggendole a bastonate e prendendo a schiaffi un agente, causandogli delle lesioni. Per non parlare delle minacce consuete, sia verso un agente: Se quel rapporto esce dalla sezione io prendo 15 giorni di isolamento…deve cancellare dal rapporto la parte dove io le dico di avvicinarsi di più al cancello della cella per aggredirla, oppure deve strappare il foglio“, che verso alcuni psichiatri: “…come hanno fatto mettere a me la busta in testa, così posso fargliela mettere a loro”.

Inoltre il boss è sorvegliato in ogni suo momento della giornata dato che i suoi avvocati hanno denunciato il suo perenne stato depressivo, che lo ha condotto in diverse occasioni a tentare il suicidio.


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