Video. Rifiutò lavori all’estero per restare a Napoli: racconta il suo successo


Napoli – La “fuga di cervelli” è un fenomeno sempre più diffuso e drammatico nel nostro Sud. Tantissimi giovani sono costretti ad abbandonare il nostro paese perché le loro eccezionali doti, i loro studi e le loro conoscenze non vengono valorizzati e premiati in Italia, dove sarebbero costretti a supplicare per un lavoro ed accontentarsi di stipendi da fame. Fortunatamente c’è chi, nonostante questo, decide di fidarsi ancora della propria terra e restare per investirvi le proprie capacità.

Flavio Farroni è stato uno di questi coraggiosi. Due anni fa fece scalpore la sua scelta: il trentenne napoletano era un vero e proprio genio dell’ingegneria meccanica ed era stato notato da molte aziende estere che gli avevano offerto contratti estremamente vantaggiosi per trasferirsi. Nonostante questo, Flavio scelse di restare a Napoli come ricercatore della Federico II, accontentandosi per dare fiducia alla sua città.

Il suo coraggio è stato premiato. La sua tesi di laurea, nel 2010, parlava di nuove tecnologie per migliorare il rapporto fra pneumatici ed asfalto. In questi due anni, Flavio ha trasformato la sua ricerca universitaria in una vera e propria impresa insieme agli amici e colleghi Francesco Timpone ed Aleksandr Sakhnevych. Iniziata come una start-up con 5 membri, nata all’interno della Federico II, oggi è tra le prime tre start-up italiane secondo Borsa Italiana, che l’ha premiata in occasione del premio “Eccellenze d’Impresa”.

Megaride, questo il nome dell’azienda, collabora oggi con i migliori centri di ricerca d’Italia e le sue tecnologie vengono sfruttate da giganti come la Moto GP, ponendo le basi agli studi per le auto del futuro. Si tratta essenzialmente di un software che analizza il contatto della gomma sull’asfalto, dando la possibilità di percepire qualunque problema si venga a creare relativo alla tenuta di strada.

In un video per TEDxTalks, Flavio ha raccontato lo sviluppo della sua start-up ed ha poi concluso dicendo: “La ricerca significa investire nelle competenze. La possibilità d’impresa esiste ovunque, purché si voglia comunicare con le persone. Viaggiare significa anche esplorare nuovi contesti, capire i bisogni delle persone, e questo si può fare anche rimanendo ben radicati al proprio territorio. Il nostro progetto è nato per consentirci di restare e tornare a Napoli, ora il nostro scopo è quello di diventare così competitivi e competenti da far dire agli altri ‘io vado a Napoli’“.


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