Prete di Avellino contro Mahmood: “Canzone vergognosa. Il Volo? Non erano immigrati…”


In un’Italia sempre più xenofoba e razzista, la vittoria al Festival di Sanremo di Mahmood non poteva che spaccare in due l’opinione pubblica. In tanti hanno attaccato il giovane artista e la sua canzone. Secondo molti, una vittoria studiata a tavolino dalla giuria di qualità dell’Ariston. La vittoria di Mahmood sarebbe un messaggio contro l’attuale governo gialloverde e contro Matteo Salvini.

Nelle ultime ore non si parla d’altro: “i radical chic di sinistra hanno fatto vincere uno straniero“. Eppure, Mahmood è un ragazzo “italiano al 100%“, come lui stesso si è definito nella conferenza stampa post finale. Ma ciò non è bastato a placare gli animi. Nato e cresciuto in Italia, l’artista continua ancora a riceve insulti per le sue origini egiziane da parte di padre. La sua “colpa” è quella di avere un cognome non italiano.

Particolarmente gravi, però, sono le offese (totalmente gratuite) di un prete di Avellino, Salvatore Picca: “Sarò un sovranista, un fascista, un nazionalista, uno squadrista e tutti gli ista del mondo ma la canzone di Mahmood davvero non si può sentire… è semplicemente vergognosa“.

Così inizia il post del prete, un uomo di Chiesa che si è lasciato totalmente andare agli istinti xenofobi e razzisti: “Ma si è realmente fascisti e razzisti dicendo che non può vincere il Festival della canzone italiana una schifezza del genere e che non si può dire a tutto il mondo che la canzone italiana è ridotta a quello schifo? W Il Volo – scrive ancora il prete – purtroppo hanno avuto una sola pecca non erano musulmani non erano immigrati non erano pieni di tatuaggi non erano drogati erano solo troppo italiani e con una canzone troppo italiana per vincere il festival della canzone italiana“.


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