Falò della camorra. Il neomelodico Tony Marciano ringrazia il boss


Dopo lo striscione scandaloso “Così devono morire i pentiti, abbruciati” esposto durante la notte dei falò, nello notte dell’ Immacolata dell’ 8 dicembre, la Polizia ha aperto un’ inchiesta investigativa che ha portato all’arresto di 5 persone, tra i quali due minorenni. Quella notte a “musicare la serata” c’era Tony Marciano, che si esibì nel Rione Savorito a Castellammare di Stabia, il quale dopo la sua esibizione musicale ringraziò chi aveva reso possibile questa festa: “A Salvatore della Faito per aver reso possibile tutto questo”. Secondo molti, Salvatore della Faito non è altro che Salvatore Imparato, boss di spicco del clan D’Alessandro che controlla la gestione delle attività criminali della zona.

Inoltre il neomelodico non è nuovo alle forze di Polizia. Infatti in passato venne accostato al clan Gionta di Torre Annunziata, visto come il cantore ufficiale, tanto da incidere un inedito in onore del suo boss Aldo Gionta, dal titolo: “Nun c’amma arrennere”. Inoltre ha dovuto anche far fronte ad un’accusa per traffico di droga, con tanto di detenzione. Da poco era tornato in libertà.

Tutto questo è stato scoperto grazie ad un’informativa dei carabinieri di Castellammare, datata 10 gennaio, che hanno portato anche all’arresto degli autori dello striscione.


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