Sanità, Campania al secondo posto per liste d’attesa. Il privato sorpassa il pubblico


La Sanità in Campania sta registrando da tempo diversi miglioramenti e crescite. Dopo le grandi conquiste del Pascale e di altri centri nostrani nel Mondo, l’ultimo report della Cgil Funzione pubblica parla chiaro: nella nostra Regione si abbreviano le liste d’attesa.

In Campania, la media di attesa, utile per l’erogazione di prestazioni mediche, si attesta intorno ai 47 giorni nelle strutture pubbliche e 23 in quelle private. Un dato eccezionale, se pensiamo che meglio di noi in Italia ha fatto solo l’Emilia-Romagna. In quest’ultima infatti, i tempi si aggirano intorno ai 30 giorni.

Da questo studio, fuoriescono anche altri aspetti interessanti sulla Sanità campana. Il dato più significativo è rappresentato dalla vittoria schiacciante delle strutture private su quelle pubbliche. In primis, se pensiamo al numero di occupati. Le strutture pubbliche mostrano infatti una copertura di personale pari all’8,6% ogni mille residenti, a fronte di una media nazionale pari all’11,8%. Un dato che invece sembra quasi ribaltarsi, se facciamo riferimento alle cliniche private: un 10,6% a livello regionale rispetto al 7,5% in tutta Italia.

“Valutazioni analoghe si possono fare considerando i posti letto nelle strutture private accreditate; a fronte di una media nazionale di 0,75 ogni 1.000 residenti, il range è estremamente ampio: la Campania ne ha 1,06 e la Liguria 0,13. Per le Regioni di interesse troviamo, quindi, ancora prima la Campania, che si conferma la Regione con la maggiore quota di privato, seguita da vicino dall’Emilia Romagna (1,04), dal Lazio (0,91), dalla Sicilia (0,87), dalla Lombardia (0,83), dalle Marche (0,59) e dal Veneto con 0,26 letti privati accreditati ogni 1.000 residenti”. Ciò si afferma nel documento della CGIL, come riportato dal Corriere del Mezzogiorno.

Uno strapotere del privato che non guardo solo all’organico. In Campania infatti, la metà delle prestazioni mediche costano meno in clinica che in ospedale. un qualcosa di inimmaginabile se pensiamo che, fino a poco fa, il nostro Paese era un modello di Welfare State. Fa quasi impallidire pensare che un’ecocardiografia costi intra-moenia  in media 109 euro, contro i 98 del privato. Insomma  le cliniche sono spesso sovrapponibili o più economiche rispetto al ticket.

Il risultato complessivo resta ottimo per la nostra Regione. Ma la Sanità pubblica non ne esce bene, anzi arretra sempre più. Un dato che fa riflettere, non solo sulla nostra Salute.


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