Trafugate opere da Villa Livia, set de “I bastardi di Pizzofalcone”: 6 misure cautelari

Tantissime opere d’arte sono state trafugate dalla famosa Villa Livia, di Napoli, set di serie tv come i “I bastardi di Pizzofalcone” e “La paranza dei bambini”.  Tra gli arrestati proprio la custode del museo, 49enne, che avrebbe addirittura inviato le foto dei pezzi da scegliere ai clienti. Sono coinvolti anche i figli minori e il marito della donna.La custode è solo una delle destinatarie delle misure cautelari espresse dal gip di Napoli e dal gip del tribunale per i Minorenni partenopeo nell’ambito dell’inchiesta dei carabinieri sul furto di Villa Livia. La donna, insieme alla sua organizzazione, ha consentito che 22 dipinti di scuola napoletana del XVIII e del XIX finissero in case di collezionisti. Ma, non solo, i suoi “clienti” hanno acquistato anche 15 sculture di bronzo, marmi, maioliche e argenti, da ottobre 2017 ad agosto 2018. Ed ancora, tra i reperti liquidati anche un capitello in pietra formato da due frammenti con decorazione a foglie risalente al I secolo avanti Cristo. Ma, i carabinieri hanno recuperato il suddetto reperto durante una perquisizione del 16 luglio 2018. La custode del museo ha venduto i pezzi della collezione da un prezzo che varia dai duecento ai duemila euro.


L’indagine è partita, infatti, nei primi mesi del 2018, dopo svariate denunce fatte dal direttore della galleria. Attraverso il controllo dei beni presenti a Villa Livia, si è osservata la mancanza di numerose opere. Durante la catalogazione, la custode si sarebbe tradita con comportamenti strani. Altresì, le ulteriori indagini, realizzate anche con attività tecniche, hanno accertato proprio che i furti erano pianificati dalla custode del museo e dalla sua famiglia. Le misure cautelari messe in atto sono varie: due in carcere, tre ai domiciliari e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Ma, anche 8 decreti nei confronti degli acquirenti, alcuni operanti nel mercato dell’antiquariato napoletano e altri collezionisti del settore. Il reato sarebbe associazione a delinquere, finalizzata al furto e alla ricettazione di opere d’arte.

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