Le ultime parole del carabiniere ucciso da 11 coltellate: “Aiuto, mi stanno ammazzando”


“Aiuto, mi stanno ammazzando”. Sono state queste le ultime parole pronunciate da Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma da uno dei due turisti americani. Sul corpo martoriato di Mario, non appaiono segni che lascino presumere che l’uomo abbia reagito oppure cercato di reagire a quell’aggressione. Infatti dall’autopsia non emerge nessuna ferita sulle braccia oppure sulle mani. E ciò lascia solo intendere che Mario sia stato colto di sorpresa, tanto da non avere avuto il tempo di evitare che l’americano lo uccidesse.

I due ragazzi sono stati fermati e in queste ore grazie a vari interrogatori, i carabinieri stanno cercando di costruire meglio la dinamica dei fatti. Da quanto è emerso dalle prime versioni, Christian Gabriel Natale Hjorth non avrebbe partecipato all’omicidio, anzi non era a conoscenza nemmeno che l’amico Elder Finnegan Lee, avesse con se un coltello.

Quindi appaiono già diverse le posizioni processuali dei due, uno indagato per omicidio mentre l’altro per concorso in omicidio, come emerge anche da Il Mattino. Ovviamente due accuse che comporterebbero delle pene diverse.

Intanto tra poche ore si terranno i funerali di Mario Cerciello Rega a Somma Vesuviana, la città in cui è nato e cresciuto prima di trasferirsi a Roma, per svolgere il suo lavoro di carabiniere.


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