Nicoletta come Hachiko: una statua per il cane che vegliava la tomba del padrone


Ad Ischia stanno costruendo una statua in onore della piccola cagnolina Nicoletta che ha vissuto per 10 anni nel cimitero di Panza per vegliare sul suo defunto padrone.

Questa è la storia commovente di Nicoletta che dal lontano 2009 viveva all’interno del cimitero grazie al sostegno degli Ischitani. Infatti sia il custode sia alcuni abitanti del posto fornivano acqua e viveri alla povera cagnolina.

Molti la hanno accostata ad Hachiko, il triste film basato sulla storia vera di un cane che ogni giorno aspetta invano il suo padrone. Dal Giappone dov’è ambientato Hachiko, ad Ischia, non cambia nulla. L’amore di un cane per il proprio amico è unico ed inconfondibile.

Per questo motivo che il volontario Enrico Mattera ha deciso di piazzare lì una sua statua. Un gesto semplice che dimostra il legame che si era creata tra Nicoletta e tutta l’isola.

Anche il Consigliere Regionale Francesco Emilio Borrelli è intervenuto sulla questione. Queste le sue parole:

Nel cimitero di Panza, una frazione di Forio d’Ischia, viveva una cagnolina di Nome Nicoletta che, da dieci anni, vegliava la tomba del suo padrone. Avevamo raccontato questa storia mesi fa, come esempio di amore e fedeltà. Da qualche settimana, purtroppo, Nicoletta è deceduta. Ha raggiunto il suo padrone e mi piace pensare che adesso, finalmente, sono di nuovi felici insieme. La storia di questa cagnetta che da dieci anni veglia la tomba del padrone, simboleggia la fedeltà e il grande amore che lega gli animali domestici alle persone con cui vivono”. 

In tutti questi anni si sono presi cura di lei alcuni volontari della città e la Lega animali, allestendogli un riparo e dandole acqua e cibo ogni giorno. Dopo la sua morte il volontario Enrico Mattera ha deciso di far realizzare una statua (che sarà pronta entro la fine di agosto) con la pietra verde da posizionare fra il cancello nuovo e quello vecchio di Panza. Un modo  per ricordare quel dolce animale che ha trascorso in quel luogo la sua vita, senza mai abbandonare il padrone. Una storia che commuove e che ci dimostra la grande sensibilità e la grande umanità del popolo della Campania”.


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