Attentato in Iraq, due militari amputati. Di Maio: “Non sono in pericolo di vita”


Ieri mattina cinque militari italiani sono stati feriti in Iraq da un attentato esplosivo mentre tornavano da una missione. Al momento quattro di loro sono in gravi condizioni.

Questa mattina però il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ospite su Rai Uno a UnoMattina, ci ha dato delle rincuoranti notizie, affermando che: I nostri militari non sono in pericolo di vita: due di loro hanno riportato ferite serie. Il pensiero va alle loro famiglie”.

Di Maio ha inoltre difeso la presenza italiana nel Paese: “La missione in Iraq è una missione di formazione ai militari iracheni che combattono contro Isis. E’ una missione che incarna tutti i valori del nostro apparato militare. Il nostro contingente è tra i più apprezzati non solo per la competenza ma anche per il cuore che ci mettono”.

La prima notte in ospedale per i cinque militari italiani rimasti coinvolti nell’attentato, è passata senza complicazioni.

A quanto apprende l’Adnkronos da fonti dello Stato Maggiore della Difesa, Marco Pisani, Paolo Piseddu, Andrea Quarto, Emanuele Valenza e Michele Tedesco, non sono in pericolo di vita ma per quattro di loro la situazione resta ancora seria.

Due militari hanno subito amputazioni a causa delle gravi ferite riportate. A un militare dell’Esercito è stata amputata la gamba sopra al ginocchio, mentre un militare della Marina ha subito l’amputazione di parte del piede.

Un altro militare ha riportato diversi traumi interni con alcuni versamenti e costole rotte. Un altro soldato della Marina ha riportato nell’attacco diverse fratture e un quinto militare invece ha subito traumi che risultano essere meno rilevanti rispetto agli altri e le sue condizioni non destano preoccupazione.

A ferire i militari italiani è stato un ordigno esplosivo rudimentale (Ied – Improvised Explosive Device), ma secondo quanto apprende l’Adnkronos da fonti dello Stato Maggiore della Difesa all’indomani dell’attentato, tale ordigno non è collegabile ad “una strategia contro gli italiani”. Di ordigni di questo tipo ce ne sono tantissimi e ne sono stati rinvenuti diversi, quindi al momento non ci sono evidenze di “una strategia contro l’Italia”.

Clicca qui per vedere la puntata di UnoMattina. Al minuto 51:00 l’intervento di Di Maio.


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